IL CASO – De Laurentiis-abbonati: è ancora guerra

De Laurentiis ©Getty
Aurelio De Laurentiis © Getty Images

Nonostante un Napoli che naviga a vele spiegate in cima alla classifica, anche in casa partenopea non è tutto oro quello che luccica. Da diverso tempo ormai i tifosi azzurri sembrano essere in conflitto con la politica societaria riguardante abbonamenti e prezzi dei tagliandi per le gare. In particolar modo nell’occhio del ciclone ci è finito come spesso capita il patron Aurelio De Laurentiis. Nello specifico la furia dei tifosi del Napoli si rifà alla scorsa stagione, quando in moltissimi ebbero modo di lamentarsi. I tifosi partenopei, infatti, recriminarono sul fatto che si sono ritrovati a pagare un prezzo per l’abbonamento di molto superiore rispetto a quello complessivo dei tagliandi acquistati singolarmente. I prezzi popolari portati avanti dal presidente Aurelio De Laurentiis hanno, infatti, svantaggiato chi ad inizio campionato aveva deciso di sottoscrivere l’abbonamento. La polemica a distanza di mesi sembra proprio non volersi placare ed il tema torna facilmente di attualità.

Napoli, la furia dei tifosi e la politica di De Laurentiis

Il numero uno di casa Napoli, intervistato ieri anche da ‘Il Mattino’ ha dichiarato: “Se fisso un prezzo per i biglietti delle partite di Champions, quello deve essere univoco. Perché dovrei modificarlo se a me l’evento costa? All’inizio della stagione noi stabiliamo i prezzi. Quanto agli abbonati, non dobbiamo garantire il privilegio di un certo prezzo: ne diamo altri, come occupare lo stesso posto allo stadio. L’abbonamento dovrebbe costare due volte in più rispetto al prezzo del biglietto, non in meno. E poi la gara col Feyenoord era trasmessa in chiaro in tv“. Una polemica senza fine tra De Laurentiis e i sostenitori partenopei che trova radici ben più profonde e radicate. Risale infatti addirittura al 2011 una dichiarazione di Aurelio De Laurentiis sulla campagna abbonamenti del Napoli: “Non vorrei farla, dico ai nostri tifosi di venirci a vedere partita dopo partita”. 

La SSC Napoli da anni agisce secondo un protocollo che allontana il tifoso dall’abbonamento, ma che al contrario predilige l’acquisizione del singolo evento. Una politica che ad oggi continua a far storcere il naso ai supporters azzurri.

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