LE PAGELLE DI #NAPOLISASSUOLO – Allan, Mertens e Zielinski: quando stai “così”…

Allan Insigne Napoli-Sassuolo
Allan Insigne © GettyImages

 

Missione compiuta, anche questa, ed era tutt’altro che scontato. Il Napoli batte anche il Sassuolo in una partita che ad un certo punto si era messa anche maluccio. Stavolta ci pensano gli episodi, favorevolissimi per l’occasione. Ci pensa il regalo di Sensi ad Allan, ci pensa il regalo di Consigli a Callejon. Il resto è ancora accademia, 45 minuti di bel gioco dopo un primo tempo piuttosto in affanno. Ma soprattutto sono altri tre punti per tenere ancora lontane Juve e Inter.

 

Reina 6 – L’unica situazione che lo vede impegnato lo vede anche battuto. Ma addossargli responsabilità sul rigore di testa che tira Falcinelli sarebbe ingeneroso. Per il resto, ordinaria amministrazione.

Maggio 6,5 – Ormai quando scende in campo lo fa con un animus pugnandi notevole, ricorda un po’ il Grava ultimo modello. Difende con grande impegno, spinge con grande continuità. Visto Hysaj in questo periodo attenzione a clamorosi ribaltoni.

Albiol 5,5 – Un paio di regali oggi li fa anche lui, compreso quel momento di sbandamento in cui lascia Falcinelli liberissimo di inzuccarla dentro. Dicono che senza di lui Koulibaly perda un po’ la bussola. Verissimo, ma probabilmente è vero anche il contrario. Si riscatta parzialmente con l’assist a Mertens sul 3-1.

Chiriches 5 – Preso in giro da Politano sul gol di Falcinelli, sempre un po’ velleitario anche quando entra nei contrasti, sembra avere sempre quella voglia di giocare sul velluto anche quando è 1 vs 1. Puntato va in difficoltà bestiale, e con 30 cm più avanti staremmo parlando di una partita completamente riaperta dopo il suo incredibile fallo su Falcinelli. E la domanda sorge spontanea: Maksimovic è davvero tanto peggio di così?

Ghoulam 6 – Il signor attaccante aggiunto ha ormai una confidenza tale con il gol che lo prova in ogni modo, da qualunque posizione e con qualsiasi piede. Due conclusioni di destro, una delle quali vicinissima al gol, un missile di sinistro nella ripresa neutralizzato da Consigli. Perde un po’ di vista Politano, a più riprese, e in altre situazioni poteva costare molto più caro.

Allan 7 – Quando stai “così” ti riesce qualsiasi cosa, e non solo nella prestazione personale. Capita anche che in una delle tue poche sortite offensive l’uomo migliore (fino a quel momento) del Sassuolo lisci clamorosamente il pallone e ti metta a tu per tu col portiere. Lì metterla dentro è facile facile. Ma quando stai “così” è tutto più facile del solito.

Jorginho 6,5 – Udite udite, oggi sbaglia qualche passaggio di troppo, almeno nella fase iniziale quando il Sassuolo riusciva a controbattere. Poi tutto si risolve, la partita va in discesa e l’oriundo (purtroppo oriundo ancora per poco, a quanto pare) riprende a ricamare il calcio che sa. Quello che piace tanto a Sarri e al pubblico napoletano.

Hamsik 6 – Dicono che quel benedetto 115 non gli pesi sulle spalle. E invece forse un po’ di ansia si inizia a sentire, quando sei solo davanti al portiere e di solito l’avresti scaraventata dentro, mentre adesso ogni conclusione è sbilenca, ogni tiro sembra sempre un vorrei ma non posso. Prima o poi salterà questo tappo, intanto ci si limita al compitino. Dal 67′ Zielinski 5,5 – Entra molto male, con un paio di passaggi sconclusionati e qualche situazione di gioco letta al contrario. Poi ha la palla giusta e spara un missile che è un colpo da biliardo, un po’ come Taarabt, un po’ come Higuain. Solo che a lui prende il primo palo e poi prende anche il secondo, infine incredibilmente esce e torna fra le braccia di Consigli. E quindi anche per Piotr vale la famosa regola, ma al contrario: quando stai “così”…

Callejon 6,5 – Prova i suoi proverbiali inserimenti, ma ormai spesso riesce ad arrivare in anticipo perfino sul pallone. Poi inventa praticamente dal nulla il gol del 2-1, con quel calcio d’angolo infido che forse sarebbe entrato in gol anche senza il ‘ponte’ di Insigne. Come Mertens a Genova, 3/4 di gol sono suoi, forse anche qualcosa in più.

Mertens 6,5 – A proposito di gente che sta “così”, per Dries ormai non segnare è diventato un dramma. Sembrano davvero due partite diverse: Mertens prima del gol, Mertens dopo il gol. Lo trova nella ripresa anche in modo un po’ fortunoso e da lì in poi sono tutte rose e fiori per i compagni. Un’altra buona notizia: ormai il belga è centravanti nell’anima, gli è cambiato anche il DNA. Questa, oltre naturalmente al fatto che la butta ancora dentro, anche quando la partita non sembrava delle più propizie.

Insigne 6 – Lo speaker dello stadio gli “regala” la rete del 2-1, che poi alla fine viene assegnato a Callejon. Lui era al posto giusto al momento giusto, e almeno un pizzico di quel gol può sentirlo anche suo. Prova a trovare la gioia tutta personale con le sue abituali azioni con conclusione a giro, però con scarsa fortuna.

All. Sarri 7 – Per larghi tratti, soprattutto nel primo tempo, non è il Napoli che abbiamo imparato ad apprezzare. Il primo gol sblocca un po’ la situazione, poi arriva l’inatteso pareggio e tutto sembra complicarsi, ma ci pensa Callejon con una magia a togliere il freno e a regalare altri 45′ da favola a una squadra che ormai non conosce stanchezza, non conosce avversari, non conosce limiti. E il pubblico canta, festeggia e accoglie i suoi beniamini sotto la curva, osannandoli come degli eroi. Provate a dire che non lo sono.

di Antonio Papa (Facebook @ntoniopa)

 

 

 

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