Una vittoria non toglie i dubbi: ancora troppo poco Napoli

Nonostante la vittoria in rimonta contro il Rijeka restano i dubbi sul Napoli: difesa troppo ballerina e attacco sterile.

Vittoria doveva essere, vittoria è stata ma il Napoli torna dalla Croazia con tre punti e tanti dubbi. La prestazione offerta dalla squadra di Gattuso non è stata all’altezza delle aspettative, il tutto contro un avversario nettamente inferiore tecnicamente ma apparso più grintoso ed a tratti perfino più organizzato.

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La vittoria dei dubbi: Napoli, che succede?

A stupire in negativo è stato soprattutto l’approccio alla gara del Napoli, che nelle prima mezz’ora non l’ha praticamente mai vista subendo a lungo il Rijeka capace di portarsi in vantaggio e mettere a ferro e fuoco la difesa azzurra con veloci ripartenze. Approccio che ha fatto arrabbiare e non poco Gennaro Gattuso: “Nei primi 35 minuti ne abbiamo combinate, pensavamo di venire a fare una gita. Mi sono arrabbiato molto alla fine del primo tempo perché abbiamo rischiato tanto. Non ci sto davanti a questi errori di valutazione e approccio alla partita. Non ce li possiamo permettere. Dobbiamo crescere, è un problema che dura da un po’ di anni. Ci può stare giocare male tecnicamente, ma oggi per 35 minuti non abbiamo preso una seconda palla, siamo stati sorpresi dalle ripartenze. Non dobbiamo prendere le mazzate. Oggi ci è andata bene, ma se ti gira male non è facile”.  Nel secondo tempo le cose sono cambiate anche grazie alla sfuriata del tecnico durante l’intervallo: “Rischio di ammalarmi, di lasciarci le penne. Non va bene, l’avevamo preparata bene, i ragazzi sapevano che squadra andavamo ad affrontare. Questo mi fa arrabbiare, ma è colpa mia il fatto che ancora non sia riuscito ad entrare nella testa dei miei giocatori”.

Gennaro Gattuso
Gattuso arrabbiato (Getty Images)

Difesa ballerina, attacco sterile: troppo poco Napoli

Dopo la goleada contro l’Atalanta d’altronde il Napoli sembra avere perso il filo del gioco mostrando una difesa troppo fragile e soprattutto un attacco decisamente sterile. Anche in Croazia, privi dello squalificato Osimhen, gli azzurri hanno faticato più del dovuto a buttarla dentro risolvendo la partita con due palle sporche: la prima deviata da Demme, la seconda addirittura da un goffo intervento del difensore avversario. Petagna, ad oggi, sembra ancora un corpo estraneo alla squadra mentre Mertens pare aver dimenticato il ruolo di esterno o mezzapunta fallendo un paio di facili occasioni da goal. E se dietro anche Koulibaly inizia a ballare le cose rischiano di mettersi male. Per non parlare di una manovra troppo spesso lenta e un approccio troppo molle sotto il profilo temperamentale. Aspetto che ovviamente fa infuriare uno come Gattuso: “Per me meritavamo anche di andare sotto 2-0 nei primi 30 minuti, a tratti imbarazzanti senza marcature preventive, tante improvvisazioni, sembrava che ci siamo visti stamattina e ci siamo messi la maglietta per giocare insieme. Non sempre puoi palleggiare e devi battagliare, soffrire, ma sono contento del secondo tempo ma non puoi rischiare così. Se perdi una gara così poi piangi e valla a spiegare, bisogna annusare prima il pericolo! La squadra ha qualità, ma a volte bisogna metterla da parte!”.

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