ESCLUSIVA – Pillon: “Vi svelo il segreto del Chievo. Ecco secondo me chi può cambiare la partita”

 

 

di Antonio Izzo

 

Bepi Pillon è entrato nella storia del Chievo visto che con gli scaligeri ha raggiunto il punto più alto della società veronese. Allenatore nella stagione 2005/2006, fu capace di condurre i suoi in Coppa Uefa, salvo poi accedere ai preliminari di Champions League per il declassamento della Juventus per i fatti di ‘calciopoli’. Napolicalciolive.com ha contattato in esclusiva l’allenatore per parlare di ciò e soprattutto dei pericoli della sfida di Verona che attende il Napoli domenica.

 

Pillon, partiamo da un dato: nelle ultime due stagioni il Napoli ha perso in casa del Chievo. I tifosi azzurri si chiedono il motivo per cui i gialloblu sono la bestia nera degli azzurri

“Quando si viene a giocare al ‘Bentegodi’ contro il Chievo è sempre molto difficile, ma non solo per il Napoli. Tutte le squadre trovano problemi. Nonostante le difficoltà che il Chievo trova in questo periodo anche domenica sarà dura per il Napoli, ma Mazzarri lo sa e preparerà bene la partita”.

 

Il Chievo è una società che vanta poca esperienza in serie A. Eppure ogni anno riesce a mettere in difficoltà diverse squadre. E’ facile fare calcio in una piazza del genere?

“Beh, facile non è mai per nessuno, tutto si costruisce. Diciamo che quando sei al Chievo sei di fronte ad una società organizzata, che ha un grande presidente, degli ottimi dirigenti come Sartori, tra gli altri. Insomma una piccola realtà dove però non ci sono pressioni e si può svolgere un buon lavoro”.

 

E dal punto di vista ambientale, ovvero della tifoseria, quante pressioni ci sono?

“Le pressioni sono pressoché inesistenti. I tifosi del Chievo rappresentano una realtà piuttosto particolare nel panorama calcistico di serie A. Si tratta di poche famiglie che vanno allo stadio” 

 

Eppure succede che quando il Napoli arriva al ‘Bentegodi’ ci siano dei cori poco carini nei confronti della città e dei napoletani

“Io posso dire che dal punto di vista ambientale il Napoli potrà stare tranquillo e che non troverà nulla di tutto ciò. Conosco bene la società e i tifosi del Chievo e non si renderanno protagonisti di questi cori offensivi. Il Napoli deve pensare a concentrarsi sul campo”.

 

Veniamo alla gara di domenica: i gialloblù come potrebbero mettere in difficoltà il Napoli?

“Il Chievo è una squadra che si chiude molto e fa delle ripartenze la sua arma migliore. In passato ha già messo in difficoltà gli azzurri in questo modo e domenica credo che Corini si affiderà di nuovo a questa soluzione, visto che di fronte ha una grande squadra da affrontare”

 

Viceversa quali saranno le armi a disposizione del Napoli per abbattere il muro clivense?

Si dovrà avere molta pazienza per scardinare la difesa del Chievo. Tuttavia lo spessore tecnico e la qualità di cui è dotata la squadra azzurra sono delle armi che bisogna sfruttare. In particolare in avanti, bisogna esaltare le grandi doti di Cavani, anche se è in un momento no dal punto di vista realizzativo. Io punterei sull’imprevedibilità di Insigne, giocatore dotato dello spunto individuale che potrebbe essere decisivo nell’ermetica difesa del Chievo.

 

Da cosa dipende il calo del ‘Matador’?

“Credo sia un calo fisico unito ad un calo psicologico, ma sono sicuro che non appena si sbloccherà, porterà di nuovo tanti benefici a tutta la squadra”.

 

Concludiamo con il ricordo del grande Chievo della sua gestione: il risultato più alto raggiunto nella storia della società arrivo in quel 2006 pazzesco

“Si, anche se ci furono dei problemi a giocare quel preliminare di Champions. Il tutto ci fu comunicato mentre stavamo svolgendo il ritiro e quando arrivammo all’appuntamento non eravamo ovviamente pronti. Interrompemmo la preparazione e uscimmo subito dalla competizione. Dopodiché in Coppa Uefa, non avevamo più neanche Amauri che a fine agosto era stato ceduto al Palermo e uscimmo anche da lì. Poi in campionato, dopo 2 punti in sei gare fui mandato via”.

 

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