Sacchi nell’occhio del ciclone: “In Italia business sui ragazzi, e a certi moralisti non rispondo”

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La bufera Arrigo Sacchi ha fatto il giro del mondo, con accuse di razzismo dall’Italia e non solo, costringendolo a una difesa ai microfoni di Mediaset: “Non sono tanto stupito da quanto accaduto. So bene che in questo mondo il populismo è all’ordine del giorno. Sono 42 anni che sono nel calcio, e mai nessuno mi ha mai dato del razzista, e non credo d’esserlo diventato a 68 anni“.

 

Ad accusarlo è stato anche il presidente della Fifa Joseph Blatter, attraverso un tweet: “Orgoglio e dignità non sono una questione di colore della pelle: nel calcio non c’è spazio per il razzismo”. A questo eccessivo moralismo Sacchi ha risposto così: “Ho allenato giocatori di colore. Sono stato disattento e ho spiegato male quali sono i problemi del nostro calcio, tra i quali spicca una grande affluenza di giocatori stranieri. Altrove c’è un orgoglio diverso, mentre qui si fanno affari sulla pelle dei ragazzi, che arrivano da noi credendo d’aver realizzato un sogno. Parlare di certe cose da noi fa scattare moralisti e perbenisti, e io a certi personaggi non rispondo”.

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