VIDEO – Jorginho: “Ho voluto Napoli da sempre, debutto indimenticabile! Sarri ha un segreto”

Jorginho

Jorginho fa mente locale di tutti i momenti vissuti col Napoli. Il giocatore ha rilasciato una bella intervista ai canali ufficiali del club, ai quali ha commentato la sua prima volta al San Paolo, la stagione terminata da poco ed il rapporto che ha instaurato con la città. Di seguito le dichiarazioni del brasiliano: “Ho ricordi bellissimi di quel momento, lo stadio era decisamente pieno e, in tribuna, c’era anche mia sorella. E’ stato un momento di gioia che difficilmente riuscirò a dimenticare. Personalmente, dopo tanto tempo, giocare in questo stadio mi fa sempre un certo effetto. I tifosi sono sempre presenti e pronti a supportare la squadra, è un ambiente adrenalinico”. 

NAPOLI MIA – “I napoletani mi hanno riservato un’accoglienza molto calorosa, il loro modo di essere mi ricorda quello della gente in Brasile da questo punto di vista. Mi sono sentito subito a mio agio, è stato bellissimo. La mia famiglia si trova molto bene, spesso riusciamo anche a goderci la città girando in centro o cenando in un ristorante del posto. Cerco sempre di approfittare della bellezza di questa città, ne vale assolutamente la pena”. 

L’ARRIVO IN ITALIA – “Inizialmente, con la protezione del mio tutore legale, ero costretto a dormire in camera con altri sei ragazzi nella mia stessa situazione. I soldi a disposizione erano davvero pochi, ma sono riuscito comunque a sopravvivere per circa un anno e mezzo. Questa esperienza mi ha insegnato molto, mi ha aiutato a crescere come uomo e mi ha aiutato a capire una serie di valori importantissimi”. 

CALCIO, CHE PASSIONE – “Sia mia mamma che mio papà alimentavano il mio sogno di diventare calciatore, ma se sono riuscito ad arrivare dove sono, lo devo soprattutto a mia madre. In casa era lei ad avere buone doti tecniche, tanto da giocare tutt’ora, mio padre riusciva a cavarsela a malapena”. 

L’ARRIVO IN AZZURRO –  “Non appena mi è arrivata la notizia, ho subito spinto per trasferirmi a Napoli. Si trattava di un’opportunità enorme, una di quelle che mi avrebbe permesso di compiere il salto di qualità. Il mio procuratore mi chiese di penarci attentamente, ma io non ne volevo sapere, non c’era nulla che avrebbe potuto farmi cambiare idea”. 

TRA BRASILE E ITALIA – “Scegliere, per me, sarebbe difficile. Non potrò mai dimenticare le mie origini, non posso dimenticare tutto ciò che mi ha portato qui. Il Brasile sarà sempre dentro di me, così come le persone che mi sono state accanto nei momenti di difficoltà. L’Italia, poi, mi ha donato una grande opportunità, io amo questo paese. Mi sento anche italiano, assolutamente, ed il fatto di aver giocato in Nazionale e di aver cantato l’inno lo dimostra. Mi sento anche napoletano perchè, in fin dei conti, questa è la città in cui è nato mio figlio, quindi la porterò sempre con me”. 

PRIMO GOL AL SAN PAOLO –“E’ stato un momento bellissimo, ho sentito per la prima volta Decibel urlare il mio nome e ho visto centinaia di tifosi esultare a gran voce. Mi piacerebbe poter provare più spesso queste emozioni, spero di poter segnare qualche rete in più in futuro (ride, ndr)”. 

MATURITA’ – “Da quando sono arrivato, sono migliorato tantissimo. Mi è servita tanto anche l’esperienza con Benitez che, nonostante mi schierasse in una posizione particolare, mi ha aiutato ad affrontare qualsiasi difficoltà ed imprevisto. Con l’aiuto dei miei compagni, poi, tutto è risultato più semplice, in particolar modo quest’anno”. 

IL SEGRETO DI SARRI – “Credo che la chiave sia il fatto che tutti vadano d’accordo, tutti. Su 25 calciatori, solitamente, ci sono almeno un paio di elementi che non riescono ad integrarsi al meglio col gruppo, ma non è questo il caso. Non ci sono mai stati problemi tra di noi, si lavora sempre in una bella atmosfera”. 

IDOLI DI SEMPRE – “Ho sempre reputato Kakà il mio esempio principale, anche se il suo stile di gioco è molto lontano dal mio. Se dovessi citare qualcuno più vicino al mio ruolo, direi senza dubbio Pirlo e Xavi, due giocatori di inestimabile valore”. 

 

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