AUGURI NAPOLI – Ci sarà sempre un altro Higuain

Diego Maradona lotta contro il Milan © Getty Images
Diego Maradona lotta contro il Milan © Getty Images

Come la paura, quella da incutere agli avversari. 90 è il numero perfetto, perfetto per un Napoli che ormai si può considerare grande. A 90 anni dal primo passo la storia alle spalle è lunga, ma non deve spaventare; non si è mai stati più giovani di oggi, non si è mai guardato al futuro come si può fare ora, ed è tutto di guadagnato. 90 anni con la forza di un ragazzino che ha appena messo le scarpette di allenamento, il Napoli è ancora una farfalla rinchiusa nel suo bozzolo. Tante volte è nata, tante altre è tornata ad aspettare il momento giusto. Senza continuità, senza occasioni, senza certezze; la vittoria, la sconfitta, la gloria e poi la cenere, la resurrezione per farsi bello ancora.

IL NAPOLI NEL MONDO – 90 anni fa la prima pietra di pionieri del pallone che neanche sapevano a cosa andassero incontro. Oggi, a novant’anni da quel giorno, del cavallo è rimasto un ciuccio, delle divise un azzurro vivo, dei tifosi un cuore enorme. 6 milioni, qualcuno dentro e tantissimi fuori dalle mura della città. Per un mondo che canta, scrive, vive e sogna in napoletano, tifa in napoletano da New York a Pechino, da Dubai a Mexico City. È pallone, ma è anche civiltà, cultura, sentimento; è sensazione di potercela fare quando tutto intorno non sembra farcela. Napoli è cresciuta e pare aver imbeccato una strada nuova da un po’, e con sé ha sempre portato il Napoli; città e squadra, squadra e città. Contrariamente ad altre realtà, forse più titolate, parte da lì, dalle mura di cinta che ne delimitano il percorso. Cittadini e tifosi, anzi al contrario per questioni di priorità; ma quanto è difficile essere tifosi oggi? Capire di economia e di tattica, concentrarsi su una trattativa di mercato come fosse una azione pericolosa, essere psicologo e confessore, smanioso ma con raziocinio, amante dell’imprevedibile e della logica del calcolo. Quanto è difficile oggi, col mondo che gira forte ed un pallone che a stento gli resta attaccato. Del cavallo è rimasto appena un ciuccio, di 90 anni e tanti figli, di fratelli e sorelle legati sotto il segno azzurro di un cielo che va navigato a vista, che l’orizzonte non è mai stata roba da Napoli.

CI SARÀ SEMPRE UN ALTRO HIGUAIN – L’estate che accompagna e festeggia il nuovo compleanno azzurro è una delle più lunghe, roventi e complicate degli ultimi anni. Due mesi di mercato sono appena andati via ed un altro è già cominciato. Nel frattempo, fisso davanti gli occhi dei tifosi si alza il muro di un campionato che chiama già ai nastri di partenza. La partenza di Higuain è stata un colpo duro da digerire, la destinazione inaspettata solo una aggravante; Napoli e il Napoli erano convinti di poter continuare insieme, ma così non è stato ed ora è tutto da rifare. Il Pipita con la maglia della Juve era uno scenario inimmaginabile fino a qualche mese fa, ma bisognerà pur ripartire, magari evitando beghe di mercato che il Napoli si porta avanti da tempo, tra trattative fallite, rifiuti inspiegabili, obiettivi mancati. Nei suoi primi 90 anni, la squadra che rappresenta il Sud del paese ha fatto vestire la sua maglia a campioni di caratura mondiale, da Altafini e Vinicio, da Sivori a Krol, fino a Careca e Giordano, Cavani e Lavezzi. Passando per bandiere come Iuliano, Bruscolotti, Hamsik e Maradona. Sono 90 anni che sembrano tanti, ma in realtà il meglio comincia ora, nell’attesa del prossimo campione che faccia innamorare di sé il San Paolo intero.

Impostazioni privacy