VERSO LISBONA – Sarri e la storia. E quella vendetta del Da Luz

NAPLES, ITALY - NOVEMBER 28: Napolis coach Maurizio Sarri stands disappointed after the Serie A match between SSC Napoli and US Sassuolo November 28, 2016 in Naples, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

 

L’alba della partita più importante dell’anno non è stata delle migliori; “ritardi tecnici”, un’ora di ritardo all’aeroporto di Capodichino, e il Napoli arriva a Lisbona con le prime difficoltà. Ma cambia poco, l’importante è esserci arrivati così, con la speranza in una mano e la voglia di far bene nell’altra. Con la consapevolezza che tutto si potrà giocare stasera. Il bello del calcio; il Napoli potrebbe passare il turno da primo del girone, da secondo, o addirittura potrebbe anche non passarlo.
Azzurri, Benfica e Besiktas si giocano la storia: i portoghesi sono i più abituati, il Napoli ha passato il girone solo una volta, i turchi mai e addirittura mirano alla prima piazza. Comunque andrà si farà la storia, ma ‘storia’ per Maurizio Sarri è una parola senza significato se non sarà il Napoli a staccare il pass per gli ottavi.

UNA PARTITA, TANTE PARTITE

L’unica cosa a cui penso ora è portare i miei ragazzi dall’altra parte“. L’altra parte, per il mister azzurro, è la qualificazione agli ottavi di questa edizione della Champions, una qualificazione che gli azzurri, sbagliando, hanno trascinato fino all’ultima gara, sprecando e gettando al vento tante occasioni per chiuderla prima.
L’inizio del girone era stato arrembante, poi la retromarcia ha cambiato tutto, ed ora il primo posto in classifica non ti dà certezze.
Ma ha ragione Sarri quando dice che Benfica-Napoli non sarà una partita, ma più partite all’interno dei complessi 90 minuti di gioco: “Queste due squadre si studieranno, si guarderanno, poi negli ultimi 20 minuti una delle due dovrà cambiare tutto”.
Inevitabile che un po’ di attenzione vada lontano dal Da Luz, a Kiev dove il Besiktas proverà a fare di tutto per vincere ed assicurarsi il passaggio del turno.
Lusitani e napoletani potrebbero anche passare a braccetto (un po’ come avvenne a Genoa e Napoli in risalita dalla B, qualche anno fa), oppure essere costretti a farsi le scarpe in una partita che non ammetterà repliche, ma solo colpi.

IL PASSATO È UN’ALTRA STORIA

Non so chi andrà in campo, ma credo che ancora più importante sarà chi entrerà dalla panchina e potrà cambiare la gara“; Sarri è convinto che questo Benfica-Napoli potrà dire tanto anche della sua rosa, un gruppo che pare aver ritrovato le certezze solo nell’ultimo periodo.
Certo di un posto nel cuore della difesa è Raul Albiol: con lui in campo, zero gol subiti da quando è rientrato, e peccato per la sua assenza col Sassuolo che forse è valsa solo un punto.
In avanti l’unica certezza si chiama José Callejon, in mezzo al campo le chiavi sono nelle mani di Marek Hamsik.
In campo ci saranno tre spagnoli, connazionali del signor Manzo, l’arbitro che dirigerà il match; una iniezione di fiducia per gli scaramantici, visto che con lui il Napoli ha vinto a Wolfsburg con un roboante 4-1 non più tardi di due anni fa.
Stavolta, però, non sarà Europa League; quel Napoli arrivò fino in semifinale e dovette salutare solo per un gol in fuorigioco del Dnipro che valse poi l’eliminazione. Anche stavolta, un fuorigioco non punito del Besiktas rischia di mettere in crisi il futuro azzurro.
Ma a Lisbona grida ancora vendetta il 2-0 passivo subito sette anni fa.
Anche quella era Coppa Uefa, ma stasera sarà un’altra storia.

 

 

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

 

 

 

 

 

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