L’UOMO DELL’ANNO – Hamsik, figlio di Napoli

Marek Hamsik ©Getty

 

Come vino che, al passare del tempo, migliora e non invecchia. Così Marek Hamsik. Capitano, uomo simbolo, uomo ovunque di questo Napoli di Maurizio Sarri, così come era stato per Reja, Donadoni, Mazzarri e Benitez prima di lui.
Un punto fermo della squadra azzurra; passano gli anni, dieci, ma lo slovacco con la cresta, cresciuta e migliorata anch’essa col tempo, non cambia. Anzi migliora nei numeri e nelle prestazioni. Uno dei pochi calciatori che non ha lasciato Napoli dopo aver trovato in città il punto più alto in carriera.

DECISIVO SU OGNI FRONTE

Non che non gli sia mancata l’occasione; negli anni su Hamsik ci sono andati tutti, dalla Juve al Milan, dall’Inter a qualche big europea. Eppure per Marek, figlio di una terra dilaniata dalle diversità, Napoli è stata il terreno fertile in cui germogliare come calciatore, uomo e padre. Tre figli – l’ultima arrivata qualche giorno prima della fine dell’anno – tutti nati qui, una moglie ormai napoletana d’adozione proprio come lui, una terra, quella napoletana, che l’ha accolto come un fratello fin dal primo minuto.
Non ha mai lasciato troppo Castel Volturno, vive lì e di quella zona è diventato primo promotore, tra una manifestazione benefica ed un tuffo nel mare del litorale in pieno inverno.
Marek non sa esporsi ai media, ma parla coi gesti fuori dal campo così come con le giocate dentro il rettangolo di gioco; la sua altalenante di prestazioni, caratteristica che l’ha sempre contraddistinto negli anni di Napoli, sembra venuta meno nell’ultimo anno; il suo 2016 è stato in crescendo, d’importanza capitale in ogni passo che la squadra di Sarri ha saputo fare.
Come e più dei vari Higuain, Insigne, Callejon, lo slovacco, spesso accantonato dalla critica ormai abituata alle sue giocate, ha portato per mano il Napoli in campionato ed in Europa, con numeri da far rabbridire chiunque.

NUMERI DA RECORD PER HAMSIK

Prima dell’estate, Hamsik ha collezionato in campo 2.021 minuti tra campionato, Coppa Italia ed Europa League; 4 le reti nelle 21 uscite di Serie A, condite anche di ben 6 assist per i compagni. Anche un gol da aggiungere in Europa, nella sfida di ritorno contro il Villarreal, una marcatura che non è bastata comunque ad evitare la eliminazione dal torneo continentale.
Gol importanti come quello siglato a Frosinone, utile per il raggiungimento del titolo di campioni d’inverno che a Napoli mancava da trent’anni, la bellissima rete alla Sampdoria, il gol, ancora contro il Frosinone, all’ultima dell’anno, una marcatura abile a sbloccare il risultato e portare il Napoli in Champions.
Numeri ancora più importanti se si pensa alla prima parte di questa stagione: da agosto ad oggi, il capitano del Napoli ha già messo insieme 1.946 minuti tra A e Champions, fondamentale su ogni fronte.
Già 5 le reti siglate in campionato, con anche 7 assist nelle prime 18 uscite; a cui aggiungerci i 2 gol nella Coppa dalle grandi orecchie. Gol fondamentali, uno al Benfica nella sfida più emozionante dell’anno, l’altro al Besiktas, nel momento più difficile dell’esperienza europea di quest’anno.
La sua rete valse il pari e, alla lunga, la chance di qualificazione agli ottavi, dove il Napoli incontrerà il Real Madrid. Un altro passo in avanti per Marek nel gotha del calcio mondiale.
Per i record del Napoli, invece, aggiornamento a fine anno: scavalcato Cavani, ora solo Sallustro e Maradona hanno segnato più di lui.
Obiettivi per il nuovo anno? Non chiedeteli ad Hamsik, saprebbe già cosa rispondervi.

 

 

a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

 

 

 

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