Sarri in conferenza: “Con De Laurentiis abbiamo parlato di cinema. Mertens c’è”

Giorno di vigilia in casa Napoli, quella più bella e affascinante della stagione. È tempo di Napoli-Real Madrid e Maurizio Sarri ha presentato la super sfida di domani in conferenza stampa interrompendo quindi il silenzio stampa imposto dalla società. Il tecnico azzurro ha quindi dovuto rispettare gli obblighi UEFA. Ai microfoni della è subito partito forte tirando un paio di stoccate al patron De Laurentiis: “Siamo uniti per forza di cose in questo momento. Dell’incontro col presidente non ne parlerei neanche perchè su mezz’ora 28 minuti abbiamo parlato di cinema. Ho due-tre cose in testa, ho buttato giù un paio di sceneggiature e speriamo mi faccia fare il film. Speriamo non si arrabbi sul calcio altrimenti non mi fa più fare i film. Di calcio abbiamo parlato solo 30 secondi e di situazioni futuribili. Non vedo possibilità di non convergenza sugli obiettivi. Noi abbiamo la tifoseria campione del mondo e domani sera lo vedrà tutta Europa. Loro segnano da 46 partite consecutive”.

La forza del Real

Sarri ha quindi elogiato la forza degli avversari prima di svelare le reali condizioni di Mertens: “Speriamo che il genio non sia andato tutto nella sceneggiatura. La difficoltà di questa partita è altissima. Dobbiamo riuscire ad avere una capacità difensiva così elevata da contenerli. In fase offensiva avremo le nostre possibilità ma bisogna pensare a sfruttare bene le poche possibilità che abbiamo. Per Mertens solo un inizio di crampi. Tutti sono da valutare tra l’allenamento di oggi e quello di domani. Non voglio fare nessun tipo di polemica ma qualche errore c’è stato sui calendari. Si può fare meglio per tutelare le italiane in Europa. Mertens dovrebbe essere a disposizione“.

L’errore da evitare

Il tecnico azzurro ha quindi risposto alle domande sul match contro la Roma, nel quale il Napoli ha sofferto nelle battute conclusive: “Abbiamo fatto bene per 86′, poi abbiamo sbagliato una rimessa e da lì siamo andati nel panico nel finale. Era successo già a Torino, facendosi travolgere dagli eventi, non deve accadere anche se gli eventi sono stati pesanti. Deve essere comunque una festa, ma l’obiettivo deve essere che certe partite devono diventare un’abitudine, ma ci dovremo lavorare. Noi abbiamo perso palle in uscita quando la Roma ci ha pressato in zona alta. Hanno avuto palle gol dall’86’ in poi. Lo stesso rischio che correremo domani, dovremo uscire dalla nostra pressione, all’andata ci siamo riusciti solo ogni tanto”.

La soluzione

Sarri propone poi anche una simpatica soluzione anti-Real: “Potevo pensare di giocare anche in uno in più ma non me lo fanno fare.” L’ex empolese torna poi serio per analizzare la forza del Real: ” All’andata hanno dimostrato di avere una qualità tecnica davvero elevata. Ciò rende difficile qualsiasi interpretazione difensiva. In certi momenti gli attaccanti non hanno messo la pressione giusta non aiutando quindi il centrocampo. La soluzione è la collettività. Non si può studiare nulla su un singolo. Dovremo coprire la palla e farli giocare meno palloni nello spazio, non è semplice, altrimenti non segnerebbero da 46 gare di fila.” Nessuna soluzione particolare dunque per arginare le qualità dei madrileni dopotutto: “Inutile parlare di marcature a uomo, altrimenti Maradona non sarebbe Maradona, invece lo è diventato. Non c’è tattica difensiva che può fermare il talento, per fortuna”.

“Domani il confine di essere negli 11 o in tribuna è sottile, dipenderà dal recupero”. Ha poi proseguito Sarri che ha quindi risposto a chi gli domandava di Marko Rog: “Ha fatto un percorso, non conoscevo il nostro sistema d’allenamento, di alimentazione, la lingua, ha fatto spezzoni, poi pronto è entrato ed ha fatto bene. Vediamo tra stasera e domattina e poi decidiamo”.

Infine Sarri ha deciso si affidarsi alla forza del pubblico del San Paolo: “Credo che loro siano abituati a giocare grandi partite e in condizioni ambientali non semplici. Questo fattore deve servire a noi, positivamente. Quello che conta è ciò che si trasmette in campo. A loro non mette mai timore il casino, l’unica cosa che può dargli timore è vedere gli occhi dell’avversario di chi vuole dare tutto“.

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