PAPALE PAPALE – Insigne e Jorgi: Ventura, perché? Ma soprattutto: perché Ventura?

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La speranza è che questa Italia sia talmente superiore alla Svezia da passare il turno nell’autogestione più totale. Poi, comunque vada, sarà bene porre rimedio fin da subito, liberando la Nazionale da quella che è di certo è una delle guide tecniche più imbarazzanti della storia. Per Gian Piero Ventura non c’è giustificazione che tenga: la generazione non è esattamente d’oro, ma resta impensabile che la Nazionale italiana possa essere equiparata all’Albania, alla Macedonia, alla Svezia. Con tutto il rispetto.

Sprecheremmo fiumi di parole a ragionare sui perché e i percome la squadra che dovrebbe essere di tutti gli italiani sia stata affidata ad un allenatore 69enne, a fine carriera e senza palmarès. Di Ventura a Napoli si ricorda mezza stagione, la prima della Napoli Soccer, culminata con un sacrosanto esonero a gennaio. Ma nel resto d’Italia la situazione non cambia di molto. Qualche buona stagione, un decimo posto con un bel Bari, qualche bella soddisfazione (comunque non oltre il settimo posto) col Torino di Cerci e Immobile. Poi il vuoto pneumatico, nulla che giustificasse vagamente l’assunzione sulla panchina più importante del Paese. Ma, appunto, sprecheremmo caratteri inutili per sottolineare l’ovvio, e defocalizzeremmo da ciò che davvero importa ai napoletani.

Ventura “perde” con l’Italia ma anche con Napoli: Insigne e Jorginho umiliati!

In tanti a Napoli sembrano essere interessati più alla gestione dei gioielli di casa che ai risultati della squadra. Il ‘caso’ Ventura-Jorginho è stato ormai sviscerato fino alla nausea, sarebbe ozioso persino psicanalizzare l’opportunità di una convocazione per lasciarlo marcire in panchina. Molto più “calda” la questione relativa a Lorenzo Insigne. Già è deprecabile sacrificare uno dei talenti più cristallini che hai a disposizione nel nome di un modulo, se poi quel modulo è veicolo di un atteggiamento sparagnino e rinunciatario per “giocarsi tutto al ritorno a San Siro” (con la Svezia!) allora c’è davvero qualcosa di grosso che non va. Ma si resta nel campo delle scelte tecniche, per quanto incomprensibili. Poi nel post-partita Insigne ha raccontato che Ventura gli ha chiesto di giocare al posto di Verratti. E qui addirittura si esce dalla semplice follia tecnico-tattica e si entra in meandri ancora più imperscrutabili. Lorenzo in maglia azzurra ha giocato tornante nel 4-2-4, con la 10 sulle spalle, esponendosi a una figuraccia in un ruolo non suo davanti ad un pubblico, quello “italiano”, che non aspettava altro. Ora la panchina e l’ingresso in campo da mezzala, per finire l’intervista a figuraccia acquisita. Ma perché mandare lui, che ha giocato pochi minuti, a spiegare una sconfitta inspiegabile? Inspiegabile, appunto, come è inspiegabile l’atteggiamento di un allenatore che è riuscito nell’impresa di svilire i pochi talenti che aveva a disposizione, Verratti compreso. Qualcuno dovrà risponderne già dopo San Siro, qualcuno anche più in alto del ct. Adesso proviamo ad andare ai Mondiali, con un gruppo che, fidatevi, non è così scarso come viene dipinto adesso. Poi in Russia ci vorrà tutt’altro quadro: magari basta semplicemente cambiare pittore.

di Antonio Papa (Facebook @ntoniopa)

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