QUI BENEVENTO – La storia è stata scritta, ora sotto col miracolo

Qui Benevento

Quattordici partite senza conquistare nemmeno un misero punticino. Una marcia dalle ruote bucate che sorprendeva persino gli anziani che ascoltavano per puro casa la notizia al telegiornale. Il Benevento, a modo suo, è entrato pian piano nella storia prima in maniera negativa e poi come la scoperta di un nuovo continente inesplorato. Il pareggio all’ultimo secondo contro il Milan messo a segno da Brignoli, sì Brignoli l’uomo che in campo è vestito in maniera diversa dai compagni e che indossa un paio di guantoni, entra di diritto tra i momenti indimenticabili del nostro calcio. Una pagina di sport bellissima in un momento davvero da incubo per il movimento italiano del pallone.

Benevento, si accettano miracoli

La domenica a Benevento era cominciata come le ultime dell’ultimo periodo, ovvero con la consapevolezza di dover mettere in cascina l’ennesima sconfitta record. L’entusiasmo di inizio campionato è ormai spento, resta solo il piacere di vivere una piacevole giornata di calcio. Il cielo sullo Stadio Vigorito è coperto, nuvoloni neri e minacciosi fanno temere il peggio pronti ad esplodere in tumultuosi scrosci d’acqua. Intorno all’impianto sannita, a sentirsi sono solamente le voci dei tifosi del Milan di cui la maggior parte provenienti da varie zone della Campania. I sostenitori della Strega si avvicinano calmi e silenziosi, mentre quelli rossoneri intonano canti e cori pregustando già una succulenta vittoria contro la vittima sacrificale. Nel settore ospiti il silenzio non esiste, si prendono in giro i tifosi avversari per la loro “assenza” vocale. Il popolo sannita però, una volta cominciata la partita, si fa sentire e cerca di spingere i propri beniamini verso un qualcosa che ormai sembra insperato. Segna Bonaventura e la storia sembra ripetersi. Nella ripresa pareggia Puscas, il Vigorito esplode ma sembra consapevole del gancio che da un momento all’altro potrebbe arrivare e che giunge puntale ad opera di Kalinic. I tifosi del Milan intonano un “Ve ne andate in Serie B” convinti ormai di tornare a casa esultanti. Ma non hanno fatto i conti con un ragazzo dalla maglia verde e con i guantoni che il 3 dicembre 2017 ha deciso di entrare per sempre nella leggenda del Benevento e della Serie A. È il 95esimo, il minuto che solitamente priva i giallorossi dei punti che sarebbero meritati. Punizione dalla fascia, la calcia Cataldi: Brignoli, come illuminato dal Dio del Calcio, si fionda verso l’area rossonera. Si tuffa come per parare, ma il pallone lo colpisce di testa e lo insacca alle spalle del collega Donnarumma. Le nuvole non sono esplose, ma ad esplodere è un intero popolo che per un istante resta in silenzio incredulo di fronte a ciò che è accaduto. I calciatori del Benevento corrono, sommergono Brignoli, qualcuno si mette le mani tra i capelli pensando fosse un sogno. Il Vigorito diventa un paradiso infernale dove i Diavoli Rossi sono stati matati. Nel settore ospiti c’è solo silenzio, le facce dei tifosi non hanno espressione; sono tutti increduli, non sanno cosa dire o cosa pensare. “Ha segnato il portiere” è l’unica frase che circola tra i sostenitori rossoneri. La partita finisce e gli ospiti, colpiti nell’orgoglio, tornano a cantare un quasi nullo “Ve ne andate in Serie B”. Magari sì, il Benevento tornerà nel campionato cadetto ma non senza provare un altro miracolo. Perché ha segnato Brignoli ha segnato al 95esimo contro il Milan, ed è già un miracolo così.

a cura di Emanuele Catone (Twitter @CatoneEmanuele)

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