Napoli, De Laurentiis: “Juve, c’è sudditanza. Sarri? Se vuole andrà via”

Sarri e De Laurentiis
Sarri e De Laurentiis © Getty Images

Aurelio De Laurentiis rompe il lungo silenzio, parla di Maurizio Sarri, il suo tecnico, ma anche di arbitri, Orsato e VAR. Il numero uno del Napoli torna a parlare ai suoi tifosi e lo fa senza mezzi termini, mettendo le cose in chiaro per il futuro e non escludendo l’addio dell’allenatore toscano a fine stagione. “All’inizio dell’anno abbiamo dovuto anticipare il ritiro perché avevamo un preliminare Champions e questo vuol dire che finirai prima il tuo carburante. A meno che tu non adoperi tutti i giocatori della rosa che hai… Si poteva prendere fiato in certi momenti della stagione, per preparare meglio il rush finale. Ma se giochi sempre con gli stessi..,insomma, se noi non avessimo avuto infortuni come quello di Ghoulam avremmo mai scoperto uno come Mario Rui che, a parte gli errori catastrofici fatti con la Roma, è stato molto bravo? Ma se mi fai giocare sempre gli stessi…”, le prime parole del patron.

“Io non credo che il campionato sia falsato. Sabato sono successe tante cose, perché ci possono essere state anche delle scelte dell’allenatore dell’Inter non condivisibili ad aver deciso il risultato. Il Var non è stato ben utilizzato o non è stato mai utilizzato ma ci sono anche partite precedenti che avrebbero potuto consegnarci non punti in più ma maggiore distacco rispetto agli altri. Ma non mi va che il Var venga messo sotto accusa perché sono e resto un suo sostenitore”, ha continuato ADL. “Credo alla necessità che nella cabina di regia dove devono essere prese le decisioni non debbano esserci arbitri ma altre figure, magari dei tecnici. Non ex arbitri, perché quella è una casta”. E sulla sudditanza psicologica nei confronti della Juventus, dice: “C’è sempre stata, mica solo adesso. È di proprietà della famiglia più potente d’Italia, che guida il gruppo economico più potente del nostro Paese. Con Calciopoli mi sembra che non si sia risolto molto. C’è sudditanza nei confronti di una entità così importante come gli Agnelli e prima di andarci giù pesante ci pensano ventimila volte. Ma gli arbitri sbagliano anche in Europa”.

Per De Laurentiis è chiara la strada da seguire. “Per Ma la soluzione c’è. L’Eca deve prendere in mano tutto. Deve supervisionare tutto, è la Eca che deve pagare la Uefa non è la Uefa che deve dirci quando ci danno per la partecipazione alla Champions o all’Europa League e per tenerci buoni ci danno degli spiccioli. Ma noi non siamo dei morti di fame. Io sono molto sportivo, sto al gioco. Se devo tirare fuori le pistole, lo faccio però. Ma cerco di cambiare le regole del gioco. Perché se non diamo credibilità e non diamo spettacolarità a questo nostro calcio sottraiamo pubblico, fino a ritrovarci con i ragazzini che preferiscono i giochi elettronici alle partite di calcio.

Poi torna a parlare di Maurizio Sarri. “Non mi sarei allontanato così volontariamente dalle coppe europee perché poi a Lipsia abbiamo recuperato, abbiamo mostrato il nostro vero valore. Ma nella gara di andata no. I giocatori erano scarichi perché c’erano state delle indicazioni sbagliate. Eppure le coppe ti fanno crescere nel ranking Uefa ed è bello che negli ultimi anni abbiamo scavalcato club come il Milan, la Roma, l’Inter. Questo ha consentito al Napoli di crescere anche come seguito, siamo cresciuti come tifo del 27 per cento. Non abbiamo paura di andare avanti, di guidare con entusiasmo questo club. Se c’è bisogno scenderemo in campo con la mannaia con Sarri o senza.

Il futuro di Sarri e le scelte del Napoli di De Laurentiis

Il futuro di Sarri da chi dipenderà? “Non da me, da lui. Lo lascio tranquillo adesso, dopo tutto può accadere. Del contratto gliene ho parlato varie volte in questi ultimi mesi ma adesso va lasciato in santa pace, poi quando finirà il campionato ci incontreremo. C’è una clausola. Non so se c’è chi vuole pagarla. Se volesse andare a via a prescindere, vuol dire che il suo entusiasmo e la sua ispirazione sono finite ed è chiaro che dovrò fare dei ragionamenti a prescindere dalla clausola. Il mercato di Gennaio? Sono i tifosi a dire questo, ma il tifoso non vive la quotidianità, non conosce il modo con cui vengono usati i calciatori. Per vincere lo scudetto e per avere un posto in paradiso in Europa devi far girare la rosa e non aver incidenti. La ricetta è semplice”.

Il futuro della panchina? “Ci sono tanti allenatori disponibili, non faremo una scelta sbagliata. Ma aspettiamo il 21 maggio, vediamo cosa succede e speriamo che nessuno ci voglia mettere i bastoni tra le ruote. Sappiamo che c’è una clausola che può liberare Sarri e quindi da ottobre stiamo valutando una serie di allenatori in giro per l’Europa. Abbiamo visto tecnici in Spagna, in Germania, in Francia, in Russia, in Inghilterra. In Italia con quel tipo di modulo gioca Giampaolo anche se spesso ha schierato il trequartista. Poi se uno volesse spingere sull’acceleratore, su chi potrebbe essere un rinnovatore, ci potrebbe essere Inzaghi della Lazio. A Spalletti ci ho pensato tre anni fa. Conte? È un bel colonnello che non fa fiatare più nessuno. Non ha mai digerito che non gli abbia dato Koulibaly per 58 milioni due anni fa. Benitez? Rafa è una persona che non può stare lontano dalla moglie. Che a sua volta ha deciso di vivere vicino alle due figlie che vivono in Inghilterra. Quindi è giusto che non soffra questa lontananza».

Non credo si chiuda un ciclo, però, che sarà un anno zero”, dice ancora ADL. “Non c’è questa possibilità. Noi abbiamo una rosa di giocatori importanti dove c’è qualcuno che ha delle clausole rescissorie e potrebbe andare via ma stiamo già lavorando con Giuntoli per prenderne altri e persino più importanti. Vi svelo: ho preso già un giocatore che ha già fatto 20 gol e gioca all’estero. Ma ho promesso che non lo dico”.

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