Cassano: “Insigne come Totti, per lui Napoli scelta di cuore. Chiuderà lì la carriera”

Queste le parole di Cassano nella lunga intervista riportata sulle colonne de ‘Il Mattino’ in cui l’attaccante parla anche del futuro di Insigne e di De Laurentiis nuovo presidente del Bari

Intervistato ai microfoni de ‘Il Mattino’, Antonio Cassano, ex giocatore di Roma, Milan e Real Madrid, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni parlando anche dell’amico Lorenzo Insigne e dell’acquisto del Bari da parte del patron del Napoli Aurelio De Laurentiis: “Cosa cerco a 36 anni? Una squadra, una società e un allenatore che puntino su di me. Idee? Bologna, Sassuolo, Parma, Torino. Ma anche Empoli e Cagliari. Com’è questo calcio? La Serie A di oggi è corsa e quantità, poca qualità e intelligenza calcistica. Quando cominciai io, fine anni 90, c’erano campioni assoluti. Ricordo la Fiorentina: arrivava al sesto posto con Edmundo, Batistuta e Rui Costa. Adesso è arrivato CR7? Ma a parte Cristiano Ronaldo, Higuain e Pjanic in giro non vedo tanti campioni. Alcuni di quelli che sembrano andare per la maggiore vent’anni fa non avrebbero potuto neanche avvicinarsi al campo d’allenamento”.

Napoli, Cassano: “Mi piace il legame di Insigne con il club azzurro”

Cassano sul Napoli: “Insigne è il più forte in Italia. Ma quando io entrai in Nazionale c’erano anche Totti, Del Piero, Inzaghi. Quella qualità in giro adesso non c’è. Insigne è il calciatore che mi fa divertire di più e mi piace il suo legame con Napoli. Non so cosa accadrebbe se lo cercasse il Barcellona o il Real Madrid, però credo che abbia fatto una scelta di cuore, come Totti, e che chiuderà a Napoli la carriera. Io nel Bari di De Laurentiis? Ma dove? In Serie B no perché io non c’entro niente con quella categoria. Per la Serie A ci vorrebbero tre anni, ne avrei 39 ma l’età non sarebbe un problema. Ancelotti è uno dei più grandi della storia, ma ha vinto allenando grandissimissime squadre che gestiva bene. È diverso a Napoli, qui dovrà metterci molto del suo e sarà dura perché ci sono squadre come Inter, Roma e Lazio che si sono rafforzate mentre da Napoli è andato via un pilastro come Reina. La Juve, poi, è un altro discorso. È come Bolt. Cioè? Se va in pista e vuole vincere, fa lo scatto e vince. Se vuole, il campionato lo chiude a febbraio per poi pensare alla Champions. La Juve è avanti 3-4 anni rispetto alle altre: ha una programmazione completamente differente. Questione di idee, di scelte e di fatturati”.

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