Napoli, troppi gol subiti. Da Sarri ad Ancelotti: le differenze con il passato

Agente Diawara
Amadou Diawara ©Getty Images

Ancelotti dovrà lavorare tanto durante la sosta Nazionale per trasmettere ancora meglio il suo credo tattico e non solo. Coraggio ed autostima, il Napoli deve ripartire da qui!

La difesa imbarca acqua, ma come sempre nel calcio il problema non è soltanto lì. Se si prendono tante reti – 6 in 3 partite – non è soltanto un problema del reparto difensivo, che peraltro è rimasto intatto rispetto allo scorso anno. Hysaj, Albiol, Koulibaly e Mario Rui, così come è finita la scorsa stagione così è iniziata quella nuova. Allora cosa è cambiato? Semplice, è cambiato ciò che c’era dietro e soprattutto davanti ai difensori. Ospina parla solo spagnolo ed è arrivato da 15 giorni, inevitabile non abbia ancora la leadership di Reina. E davanti alla difesa, pur essendo andato via il solo Jorginho, è cambiato tantissimo. L’italo-brasiliano dettava i tempi ma soprattutto correva tantissimo, lavoro oscuro che da molti viene apprezzato solo adesso che Jorginho non c’è più. Il problema è Hamsik, si diceva, ma anche senza il capitano il centrocampo non ha retto e la difesa è andata sottosopra. Niente paura e soprattutto niente fretta. Lo ha detto l’allenatore e lo ha detto anche il presidente. Ci vuole un po’ di pazienza, senza lasciarsi andare ai soliti isterismi da tifosi. Ci sono equilibri da sistemare, automatismi da rodare e un assetto da trovare in corsa. Forse troppo light un reparto con Allan, Hamsik e Zielinski. Rog, Diawara e soprattutto Fabian Ruiz potranno dare una mano in questo senso. Trovare la quadratura del cerchio di centrocampo: questa la missione di Carlo Ancelotti. Una missione difficile, ma non impossibile. Basta avere pazienza e lasciarlo lavorare in pace.

Napoli, fattore mentale importante

L’allenatore del Napoli, inoltre, dovrà lavorare molto sul fattore mentale di ogni singolo calciatore azzurro. Tante letture sbagliate da parte della difesa, che è praticamente la stessa dello scorso anno. Il modo di giocare è cambiato parzialmente soprattutto in fase di non possesso con duelli individuali più frequenti nell’arco della partita. Ed è proprio da questo aspetto che Ancelotti debba insistere più forte di prima.

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