Napoli, la rivoluzione tattica di Ancelotti: dal 4-3-3 al (finto) 4-4-2

Carlo Ancelotti ©Getty Images

Il Napoli sta cambiando velocemente pelle. Dopo la gara contro la Fiorentina Ancelotti ha optato ancora una volta per il 4-4-2 con Insigne a supporto di Milik e con Zielinski schierato da (finto) esterno. 

Da Sarri ad Ancelotti, il Napoli sta modificando velocemente idee di gioco soprattutto per quanto riguarda la fase offensiva e la prima pressione degli attaccanti. Dal 4-3-3 al 4-4-2, anche lo schieramento in campo degli azzurri è cambiato notevolmente con lo spostamento di Insigne in zona centrale fungendo da vero trequartista alle spalle dell’unica punta e del cambiamento di posizione di Zielinski da (finto) esterno. Finto perché il centrocampista polacco s’accentra spesso per collaborare nel gioco corto con Milik e Insigne lasciando così libertà di offendere al terzino sinistro Mario Rui in attesa del ritorno in campo di Ghoulam. Il Napoli targato Ancelotti vuole esaltare la tecnica del singolo mettendolo al servizio della squadra a differenza di quanto avveniva nel passato sotto la gestione Sarri dove il gioco era il padrone assoluto di tutto. Oggi si torna in campo a Castel Volturno per preparare al meglio la sfida di campionato in programma domenica alle 12.30 contro il Torino dell’ex Walter Mazzarri che predilige il solito 3-5-2.

Napoli, le proposte differenti in base alle caratteristiche dei giocatori

Ogni allenatore cerca così di esaltare le caratteristiche dei giocatori a disposizione. Ed ognuno di loro cerca di affibbiare al singolo la posizione più adatta per farlo esprimere al meglio. Sarri, per esempio, ha sempre instaurato un approccio di tipo collettivo in grado di esaltare il singolo; Ancelotti, invece, è sempre stato amante della tecnica individuale lasciando tanta libertà ai giocatori per arrivare alla finalizzazione. Il tecnico di Reggiolo, infine, sta dimostrando proprio tutta la duttilità della sua proposta di gioco durante i primi mesi alla guida dei partenopei.

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