Inglese: “Napoli realtà unica, facevo fatica”. Rischiava di finire come Pavoletti

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Roberto Inglese – FOTO: Twitter @sscnapoli

Roberto Inglese ha trovato la giusta dimensione al Parma: “Ma è stato bello far parte del Napoli, lì si gioca a velocità supersonica e non ero abituato”.

C’è chi lo avrebbe voluto trattenere in rosa, perché sarebbe stato il solo calciatore ad avvicinarsi per caratteristiche fisiche ad Arkadiusz Milik. Roberto Inglese però ha preferito andarsene a Parma in prestito, per rivestire un ruolo di primo piano all’interno di un progetto tecnico a lui più congeniale. È lo stesso attaccante pugliese a confermarlo a ‘L’Unione Sarda’, confermando come sarebbe stato più difficile imporsi al Napoli. “Sono rimasto lì per poche settimane soltanto, ma ho vissuto una grande esperienza. Si tratta veramente di un mondo del tutto diverso rispetto ad altre realtà sportive nella quale l’obiettivo primario è ottenere la salvezza. Lì gli attaccanti sgomitano di meno e si tendo di più a giocare palla a terra. E lo si fa a velocità pazzesche. Abituarsi a questo aspetto non è stato per nulla facile. Posso dire che è stato davvero bello far parte del Napoli, che è una squadra fortissima. Ora però sono al Parma e penso a fare il massimo con questa maglia”.

Inglese avrebbe fatto la stessa fine di Pavoletti a Napoli

In tanti programmi sportivi che parlano del Napoli con cadenza anche quotidiana, spesso si sente parlare di come uno come Inglese sarebbe potuto risultare utile. Ma ci si dimentica di un aspetto fondamentale. Prima di lui c’è stato Leonardo Pavoletti, che aveva raggiunto la nazionale proprio a ridosso del suo passaggio in maglia azzurra. Poi, una volta entrato a far parte di un contesto più grande ed ambizioso, il giocatore è sparito e ha giocato appena qualche scampolo di partita, non dando alcun contributo concreto sul campo nonostante l’impegno. Inglese avrebbe fatto la stessa fine e le sue parole lo confermano. La scelta di andare via in prestito è stata principalmente sua, e poi del club.
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