Ancelotti e Insigne, Lorenzo a caccia di ‘vendetta’ contro il Torino

Insigne cerca vendetta dopo l’esclusione di Genk e contro il Torino proverà a metterci lo zampino: che partita aspettarsi dal capitano azzurro?

Insigne e Fabian Ruiz (Getty Images)
Insigne e Fabian Ruiz (Getty Images)

Rispondiamo subito: di certo non sarà una partita noiosa, quella che Lorenzo Insigne proverà ad offrire contro il Torino, domenica pomeriggio. E come potrebbe altrimenti? Già storicamente il rapporto con Carlo Ancelotti non sembra mai essere decollato definitivamente, figuriamoci ora, dopo una settimana di tram-tram e quell’esclusione in Champions League che ha suggellato tutto così perfettamente. E’ un momento complesso per il Napoli. Momento che si rispecchia chiaramente nelle due figure chiave di questa squadra, come il proprio allenatore ed il proprio capitano. Un momento che può raccontare molto della stagione che ci attende e dello stesso ciclo che verrà. Da Torino passa mezzo progetto-Napoli, con Insigne rappresentante dello scollamento tattico che in questo appare esserci tra il calcio idealizzato da Ancelotti e quello praticato dalla squadra.

Da esterno o da seconda punta, contro il Torino vedremo il miglior Insigne. Si spera…

La sfida contro la formazione di Walter Mazzarri è il primo vero crocevia del ciclo ancelottiano qui a Napoli. Non solo perché il tecnico appare in palese difficoltà nel comunicare le proprie idee di gioco al gruppo, ma anche perché sembrano esserci frizioni ed attriti tra lo zoccolo duro della squadra e le loro precise volontà di calcio. Il ritorno al 4-3-3 è un’ipotesi che il tecnico emiliano accarezza, anche e soprattutto per venire incontro a chi, come Insigne, gradirebbe maggiormente una sorta di ritorno alle origini. Tuttavia, al di là di qualunque elucubrazione tattica o tecnica, contro il Torino una cosa sarà certa: Insigne ci sarà e proverà ad esserci nella sua versione migliore. Il talento di Frattamaggiore è uno che vive certi momenti con la pancia, uno che vivrà la sfida contro i granata nel perpetuo sforzo di zittire in campo le tante voci che si sono rincorse tra il Belgio e il Piemonte. Un lieto fine che può prendere il via solo con una prestazione maiuscola del ventiquattro, coadiuvata da un abbraccio sincere con il proprio allenatore. Almeno quella è la speranza. Sia di Insigne, che di Ancelotti.

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