De Laurentiis e l’atteggiamento di sfida: riaperto il caso Insigne

Le parole di De Laurentiis riaprono il caso Insigne che sembrava chiuso dopo il confronto con Ancelotti. Il presidente non tollera “atteggiamenti di sfida”.

Neppure il tempo di sancire la tregua che le parole di De Laurentiis rischiano di riaprire il caso Insigne. A meno di 24 ore dal confronto tra il capitano e Ancelotti, infatti, il presidente è andato giù duro chiedendo a Insigne di aiutarsi da solo e soprattutto di evitare certi “atteggiamenti di sfida” nei confronti di Ancelotti. Ma a cosa si riferisce?

Napoli-Cagliari, Insigne (Getty Images)
Napoli-Cagliari, Insigne (Getty Images)

De Laurentiis sul caso Insigne: vietato sfidare Ancelotti

De Laurentiis non ha certo nascosto che il caso Insigne esiste ma ha scaricato gran parte delle responsabilità sul giocatore, difendendo invece a spada tratta Ancelotti col quale evidentemente i rapporti restano più che buoni e invitando il capitano a non sfidare l’allenatore: “Insigne si tranquillizzi e diventi una persona più serena. E’ un problema suo, non lo può risolvere Ancelotti o Raiola. Se è meno in forma e non viene utilizzato dall’allenatore non può uscirsene con battute o atteggiamenti quasi di sfida. L’allenatore è un padre di famiglia che ha sessant’anni e non ti manda a quel paese perché ha circa tre volte la tua età…”.

Insigne scomodo a Napoli: le parole che fanno riflettere

Il presidente è infine tornato anche sul difficile rapporto tra Lorenzo Insigne e la piazza, problema che qualche giorno fa lo stesso capitano aveva affrontato dal ritiro della Nazionale: “I napoletani non mi hanno capito. A qualcuno sembro presuntuoso, credo abbiano un’immagine diversa da quella che sono. Chi la pensa così, spero tanto possa ricredersi. Dico a tutti i tifosi di starmi vicino. Perché io per questa maglia mi farei ammazzare“. De Laurentiis, ovviamente, non chiede tanto ma consiglia a Insigne di risolvere un problema che ormai va avanti da troppo tempo: “Ha sempre avuto un atteggiamento di scomodità a Napoli. Io lo capisco, lo proteggo, mi piace, mi sta molto simpatico, però ha sempre sentito scomoda la situazione napoletana, fin dall’epoca di parecchi anni fa”.

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