Napoli-Genoa, Thiago Motta pronto a ‘rifare’ male agli azzurri: i precedenti

Napoli-Genoa, i precedenti arridono agli azzurri, ma attenzione al clima generatosi intorno agli uomini di Carlo Ancelotti

Thiago Motta (getty images)
Thiago Motta (getty images)

Polemiche su polemiche, tra ammutinamenti, comunicati e allenamento a porte aperte. Per il Napoli di Ancelotti questa è stata una settimana molto complicata e nella piazza c’è una voglia di mettersi tutto alle spalle. Quale modo migliore, allora, di tornare in campo e cercare di rispondere alle critiche con le giocate? Dopo due punti nelle ultime tre di Serie A, al San Paolo arriverà il Genoa di Thiago Motta, per un match che può arridere ai partenopei. I precedenti, d’altronde sono favorevoli agli azzurri, che nei 47 Napoli-Genoa giocati in campionato, hanno collezionato ben 24 vittorie, a scapito di 16 pareggi e 7 sconfitte. Una buona notizia per il tecnico emiliano, che nella gara contro i liguri vede l’occasione giusta per riportare un po’ di serenità all’ombra del Vesuvio.

Napoli-Genoa, tutti i precedenti: il Grifone non vola al San Paolo da dieci anni

Per riscontrare l’ultima vittoria del Genoa allo stadio San Paolo, bisogna fare un salto temporale di addirittura dieci anni: era il 22 febbraio del 2009, quando i genoani guidati dal tecnico Giampiero Gasperini batterono il Napoli (sull’orlo della crisi) di Edy Reja per 0-1. Il gol partita fu di Bosko Jankovic, su assist proprio di Thiago Motta. Di lì, gli azzurri hanno portato a casa ben nove risultati utili consecutivi (sette vittorie e due pareggi) al San Paolo. L’ultimo successo dei partenopei risale al 18 marzo 2018, quando il colpo di testa di Raul Albiol siglò l’1-0 che permise al Napoli di Sarri di restare nella scia della Juventus e di tenere ancora aperta la corsa Scudetto. La scorsa stagione, invece, Napoli-Genoa terminò 1-1, con gli uomini di Ancelotti incapaci di incidere e di sfruttare la superiorità numerica maturata dopo il rosso di Sturaro al 28′. Una gara scialba giocata in una grigia domenica di aprile, che il Napoli interpretò con la garra di chi aveva visto il proprio campionato terminare già a gennaio.

 

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