A Udine per ritrovare un minimo di speranza: il Napoli ce la può fare

Ad Udine, il Napoli proverà il primo passo verso la luce. D’altronde, i precedenti contro l’Udinese arridono agli azzurri

Esultanza Mertens
Liverpool-Napoli (Getty Images)

“Napoli, alzati e cammina”: servirebbe un miracolo agli azzurri, uno bello grande per ritrovare il giusto slancio verso la zona Champions e i vertici alti della classifica. I punti di distacco dal quarto posto cominciano ad essere troppi ed è giunto il momento di reagire. Il Napoli deve salvare questa stagione, perché può ancora farlo (un minimo) e perché il rendimento è stato troppo brutto per essere vero. Otto partite senza vittoria sono un digiuno lunghissimo, per una squadra che ha nel proprio organico elementi di assoluta qualità e in panchina (nonostante i tanti punti interrogativi) uno dei migliori allenatori al mondo. Ad Udine, dunque, servirà alzare i guantoni e iniziare a reagire. Anche perché la situazione sta cominciando a diventare insostenibile. E una reazione serve soprattutto per alleggerirla.

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Udine porta bene: i precedenti tra Udinese e Napoli

Più volte nella storia del Napoli, la partita di Udine contro l’Udinese ha spesso portato bene agli azzurri. Eccezion fatta per quel 3-1 che costò la rincorsa Scudetto e tre giornate di squalifica a Higuan. Udine ha portato comunque fortuna in altri momenti clou della stagione. Ad esempio, lo 0-5 del 2007, quando esplose il fenomeno-Lavezzi e il Napoli di Reja sfatò le paure e le ansie dell’estate. O ancora, nell’autunno del 2016, quando il Napoli di Sarri, orfano di Milik, trovò un 1-2 con doppietta di Insigne, dopo settimane di critiche e un periodo di magra. E anche l’anno scorso, con lo 0-3 che lanciò definitivamente la stella di Fabian Ruiz e confermò il Napoli di Ancelotti per un altro anno da big. I precedenti alla Dacia Arena, poi, arridono agli azzurri: negli ultimi tre confronti in Friuli, il Napoli è sempre uscito con i tre punti tra le mani. Una speranza e un dato che Ancelotti spera di replicare anche domani. Mai come questa volta.

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