Bomba sulla classe arbitrale: pezzo grosso arrestato per traffico di droga

Scandalo per la classe arbitrale: un membro importante della categoria è stato arrestato per traffico di droga. 

Quanto accaduto all’interno della classe arbitrale ha dell’incredibile: l’arresto per traffico di droga ha lasciato tutti a bocca aperta.

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Logo AIA (ANSA) napolicalciolive.com

Un vero e proprio terremoto ha colpito l’AIA (Associazione Italiana Arbitri). Un membro della categoria, infatti, è stato arrestato dopo un’indagine molto approfondita: è fra i responsabili di un traffico di droga a livello internazionale che si è riversato sulla Lombardia. Una notizia che ha lasciato tutti a bocca aperta e che è stata appresa con grande stupore e disappunto da parte di colleghi ed istituzioni.

Le indagini della DDA di Milano hanno portato all’arresto di 42 persone in totale che, secondo le prove, sarebbero coinvolte nel traffico di marijuana e hashish.
Il 25 novembre ci sarà l’udienza davanti alla Commissione federale di garanzia: ecco la ricostruzione di quanto accaduto.

Classe arbitrale travolta dallo scandalo del traffico di droga: ecco cos’è successo

I vertici dell’AIA sono rimasti esterrefatti dopo aver appreso la notizia e, ovviamente, si considerano parte lesa della vicenda.
L’uomo arrestato è Rosario D’Onofrio, procuratore capo dell’associazione italiana arbitri: l’operazione della Guardia di Finanza lo ha coinvolto insieme ad altre quarantun persone (spagnoli, italiani ed albanesi).

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Rosario D’Onofrio (ANSA) napolicalciolive.com

Il presidente Trentalange, dopo aver convocato comitato nazionale, ha già annunciato le dimissioni di D’Onofrio, che aveva ottenuto l’incarico con l’ingresso da parte della nuova gestione.
Lo scorso 28 ottobre era stato deferito dalla Procura FIGC: non aveva aperto un procedimento disciplinare formale dopo che l’ex assistente di Serie A Avalos aveva contestato l’attribuzione dei voti.

Già in quella circostanza l’AIA aveva manifestato un certo malumore e la Procura non ha potuto fare altro che deferirlo.
Ora, però, D’Onofrio è coinvolto in qualcosa di molto più serio e grande: le indagini sono durate due anni (tra il 2019 ed il 2021) e hanno certificato l’ingresso di sei tonnellate di droga in Lombardia. Nel frattempo, erano state anche sequestrate quasi mille ricariche per sigarette elettroniche contenenti cannabinoidi oltre a circa mezza tonnellata di droga.

Il presidente Gabriele Gravina interviene subito e vuole vederci chiaro: le sue dichiarazioni sono molto decise

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina si è espresso immediatamente sulla questione: “Sono sconcertato. Ho subito chiesto riscontro al presidente Trentalange sulle modalità di selezione del Procuratore, in quanto la sua nomina è di esclusiva pertinenza del comitato nazionale su proposta del presidente dell’AIA”.

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Gabriele Gravina (ANSA) napolicalciolive.com

Inoltre, il presidente ha aggiunto che la FIGC prenderà tutte le decisioni necessarie per tutelare e proteggere e salvaguardare la reputazione del calcio e della classe arbitrale italiana, che è stata scossa dallo scandalo del traffico di droga internazionale.

Il 25 novembre andrà in scena l’udienza davanti alla Commissione federale di garanzia e si avrà maggiore chiarezza sulla vicenda che, però, risulta già nitida a partire dalle prime informazioni e che, inevitabilmente, avrà delle conseguenze su Rosario D’Onofrio e tutte le persone coinvolte.

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