La scelta di Garcia scatena il putiferio: a Napoli è bufera

Bufera a Napoli, tutti contro il nuovo allenatore Rudi Garcia: una scelta del tecnico francese fa infuriare i tifosi.

A Napoli è esplosa una vera e propria bufera. E il meteo stavolta non c’entra. Sono i risultati della squadra azzurra con il tricolore sul petto ad aver determinato un’ascesa della tensione tra i tifosi. Che questa potesse essere una stagione complessa era d’altronde prevedibile. L’eredità di Spalletti era difficilissima da raccogliere e inevitabilmente chiunque fosse arrivato sarebbe finito nel mirino della critica. Un onere che ha accettato di assumersi Rudi Garcia, con tutte le conseguenze del caso.

Polemiche su Garcia
Garcia nella bufera: i tifosi attaccano l’allenatore (Ansa) – Napolicalciolive.com

Se a un allenatore fenomenale come Luciano, grazie soprattutto ai risultati ottenuti nell’ultimo anno, sarebbe stato perdonato ogni tipo di errore (almeno dalla gran parte dei tifosi), al tecnico francese al momento non viene risparmiata alcuna critica. Ma c’è una scelta in particolare che ha sconvolto i tifosi azzurri, scatenando un putiferio che solo una striscia di vittorie potrebbe in qualche modo acquietare.

Cresce la tensione nell’ambiente azzurro. Un po’ per colpa della società e di alcune decisioni quanto meno opinabili a livello comunicativo e nella gestione di almeno tre rinnovi chiave per il futuro. Un po’ per un inizio di campionato che non ha rispettato le aspettative di buona parte della tifoseria.

Nonostante due partite vinte in scioltezza e un ottimo primo tempo disputato contro la Lazio, la ripresa da incubo con i biancocelesti ha infatti acceso il dibattito su ogni aspetto della nuova era Garcia: dai metodi di lavoro alla comunicazione, dalla preparazione fisica alla svolta tattica, senza dimenticare le sostituzioni, primo bersaglio di tutti i tifosi quando si deve analizzare una sconfitta.

Tra le tante cose che il tecnico francese avrebbe fin qui sbagliato, ce n’è però una che le sovrasta tutte, e si tratta del mancato coinvolgimento nella manovra della squadra azzurra del giocatore che nelle ultime due stagioni è stato perno e motore del Napoli e attraverso il quale sono state costruite le basi del trionfo ottenuto lo scorso anno.

Napoli, Garcia criticato dai tifosi: tutta ‘colpa’ di Lobotka

La tesi è semplice, ed è stata portata in auge non solo da moltissimi tifosi e critici di Garcia, ma anche da qualche commentatore importante a livello locale e nazionale, tra cui Antonio Cassano: il tecnico francese starebbe sostanzialmente ‘facendo fuori’ Stanislav Lobotka. A furia di lanci lunghi e di accentramenti in mediana di Anguissa, l’allenatore avrebbe di fatto tolto le chiavi del centrocampo e quindi della costruzione azzurra al mediano slovacco.

Una ‘colpa’, se vogliamo, in parte anche ammessa dallo stesso allenatore, che in conferenza stampa aveva spiegato le sue ragioni. Dal suo punto di vista, una squadra deve avere più fonti di gioco per non rischiare di diventare prevedibile e facilmente bloccabile dagli avversari. Un discorso che tutto sommato ha una logica chiara.

Garcia contro Lobotka
Lobotka non è più al centro del Napoli: critiche a Garcia (Ansa) – Napolicalciolive.com

Ma quando i risultati non arrivano, quando le differenze, sul piano prestazionale, sembrano talmente evidenti rispetto a quanto il Napoli ci aveva fatto vedere per buona parte delle ultime due stagioni, è naturale che il problema vada ricercato in qualche particolare, in qualcosa che il tecnico ha provato a cambiare rispetto alla scorsa stagione. E l’impiego di Lobotka è risultato uno degli appigli più semplici a cui aggrapparsi per buona parte dei tifosi dopo il crollo clamoroso del secondo tempo con la Lazio.

Anche se, volendo analizzare i dati presenti sul sito della Lega Serie A, al momento di questo coinvolgimento minore di Stan nella manovra azzurra non risultano tracce. Se la media dei passaggi effettuati dal regista slovacco nello scorso anno era di circa 60 a partita, in queste prime tre gare siamo al momento a 69, con una percentuale di precisione anche maggiore rispetto allo scorso anno (95% contro 94%).

Certo, confrontare i numeri relativi a 38 presenze con quelli di sole tre partite è poco utile. Il campione del 2023/24 non è ancora attendibile. Ma guardando a quanto accaduto nelle tre partite degli azzurri dello scorso anno, contro Verona, Monza e Fiorentina, si può notare come i passaggi effettuati da Lobotka, e quindi i palloni toccati, siano stati sempre inferiori ai 50 a partita. Che il problema non sia da ricercare altrove?

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