#AMENTEFREDDA – Il lunedi della verità, tra sorteggio e rincorsa Champions

Sarri in Cagliari-Napoli
Sarri © Getty Images

 

Chi siamo? Cosa facciamo? Dove andiamo?
Il Napoli, nelle domande del secolo, ci si ritrova alla perfezione. Dopo la trasferta di Cagliari ancor di più; cinque gol, che sono tanti, ma anche la dimostrazione di poter essere una squadra convinta e concreta, capace di vincere su qualsiasi campo del paese. Ma solo se lo si vuole. Perché essere belli, compatti e concreti come a Cagliari non è facile; serve qualità (e quella c’è), ma anche abitudine; l’abitudine ad essere grandi, forti e soprattutto pronti nell’arco di un’intera stagione.
Nel giro di una settimana, però, la stagione del Napoli potrebbe essere cambiata: 8 gol nelle ultime due uscite in campionato fanno pensar bene, specie se si guarda al fatto che il Napoli da oltre due mesi non ha una punta centrale disponibile da mandare in campo, ma anche la vittoria in Europa ha ridato smalto e vigore ad un gruppo che si cementa sulla forza delle sue certezze, ma anche sui giovani virgulti che escono alla ribalta.

LA FORZA DEL GRUPPO

Piotr Zielinski, ma non solo; il Napoli di Cagliari ha ritrovato all’arco tutte le sue frecce, non solo quelle scritte nel tabellino del direttore di gara.
Troppo facile guardare ai tre gol di Mertens, migliore in campo senza alcun dubbio, ancora troppo facile guardare al capitano Hamsik, che mette in rete il suo gioiello numero 105 della sua decennale vita napoletana e scalza Edinson Cavani nella classifica all-time scorer azzurra.
La forza degli azzurri viene da lontano, dall’azione del quarto gol che vede venti tocchi continui ed un’uscita dalla difesa che sa di grande squadra europea; il Cagliari è in bambola, il Napoli ne approfitta e non si ferma. È un cannibale che non vuole mollare la presa neanche quando ormai il risultato è in cassaforte.
Tutti escono tra gli applausi di Sarri, persino Koulibaly che in campo ci è andato per 40 minuti e ha poi dovuto lasciare per una brutta botta al ginocchio. Chiriches sugli scudi, Reina praticamente inoperoso, un buon rientro da titolare quello di Jorginho; e poi le sgroppate di un Insigne che sembra lontano parente di quello visto per i primi tre mesi di questa annata strana, ma che ora apre orizzonti completamente nuovi.

TRA NYON E L’OLIMPICO

Si, perché tra un po’ si andrà a Nyon e lì il destino degli azzurri sarà nelle mani dell’urna. Un’altra mano, dopo la manita di ieri in Sardegna, che potrebbe essere fondamentale per le sorti della squadra di Sarri. Le potenziali avversarie fanno paura solo a nominarle: Real Madrid, Bayern Monaco, Machester City, Paris Saint German, prima di Porto, Siviglia o Bayer Leverkusen.
Dovunque cadrà la mano, sarà sfida ad alti livelli, una di quelle che a Napoli non si vedono da un po’, e il San Paolo potrà tornare a far sentire forte il suo ruggito.
In serata, poi, la sfida tra Roma e Milan all’Olimpico dirà agli azzurri quanto sono distanti dal secondo posto in classifica.
Insomma, un lunedi pieno di attese. E d’appuntamenti con la storia.

 

 

a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Impostazioni privacy