CRUDELIA DE GOL – Si chiama realtà, questo sogno…

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NOI abbiamo già vinto.

In una nazione serva dei padroni.

In questa ITALIETTA che si specchia, dalla politica al calcio, nella sua corruzione.

Continuiamo a combattere e a vincere, con ONESTÀ.

Non è partita alla grande, la squadra azzurra.

Sotto di una rete dal 10′ del primo tempo.

Jorginho prima, Koulibaly poi e nel mezzo Hamsik.

Rincon destro deciso ma Pepe Reina un pò meno.

La ripresa, quella vera, avviene dal 6′.

In campo c’è un uomo, con voglia di continuare ad essere definito fenomeno.

Un trascinatore, un maestro nel dirigere l’orchestra, un argentino che ha nel DNA la voglia di rialzare la testa.

I gol, quelli semplici, quelli che non sbaglierebbe neppure un pulcino alla sua prima partita.

Per lui hanno un non so che di imprevedibilità ed è per questo che preferisce le imprese impossibili.

Il secondo gol, un capolavoro da bomber puro.

Assist del Capitano ed una traiettoria della palla che spiazza Perin.

Il vantaggio porta il nome di Gonzalo Higuaìn.

Lo stesso nome che ricorda all’Europa, che questo ragazzo è a quota 29 gol.

Un fenomeno che porta addosso la mia maglia, la nostra.

Per assurdo, in un Genoa che ha cercato di tenerci testa, i più caparbi avevano indossato in passato questa maglia azzurra.

Dzemaili e Pandev non hanno smesso di correre, neanche avessero con la nostra società un conto in sospeso.

Che forse avevano.

Atmosfera magica al San Paolo, un popolo abbraccia il suo sogno e lo fa inneggiando senza sosta.

“Dai ragazzi non mollate” da una curva all’altra.

Esce il bomber tra gli applausi di questo popolo che continua a sognare.

Gabbiadini, che talento siede sulla nostra panchina.

Il talento ed il guizzo che si materializzano nel colpo di tacco che bacia i piedi di El Kaddouri.

Terzo gol, partita chiusa.

Emozioni, trepidazioni, patemi d’animo in una domenica che sa di primavera.

In una domenica che ha sporcato il calcio e la sua vera natura e che ha atteso le 18.00 per ritornare ad essere ciò che è veramente.

Passione, onestà e competizione.

8 finali ci vedono ancora protagonisti, 8 volte ancora accanto ai nostri campioni e per altre 8 volte ancora non ci lasciamo sopraffare da chi raggiunge ciò che vuole con mezzucci e scorrette manipolazioni.

Vietato mollare, vietato smettere di crederlo che può essere possibile.

Il Napoli ha comunque vinto, vinto per il bel gioco ed il semplice fraseggio.

Ha già vinto grazie ad uomo in tuta straordinario.

Straordinario come i ragazzi che allena.

Sosta, amichevoli e relax.

Che come sempre non mi trovano d’accordo ma funziona così.

L’Udinese la nostra prossima battaglia, INVICTUS domani più di ieri.

 

 

di Anna Ciccarelli

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