LA CHIAVE TATTICA – Giaccherini al Napoli, si può fare. Ma come lo userà Sarri?

Giaccherini
Giaccherini

Abbastanza sorprendentemente, il Napoli sta piazzando un colpo di mercato assolutamente primario. Emanuele Giaccherini non sarà di certo un fuoriclasse assoluto ma alla Juventus come al Bologna e in Nazionale ha dimostrato di essere un calciatore estremamente utile a livello sia qualitativo che quantitativo. E così, dopo una giornata con tira e molla continui, l’affare sarebbe non solo ben avviato ma addirittura quasi concluso, con l’agente del calciatore che dovrebbe presentarsi a Dimaro nel pomeriggio per dare inizio alla storia napoletana di Giaccherini, a quanto pare rinviata di qualche anno. Va però tenuto conto di un fattore fondamentale: il ragazzo in carriera ha ricoperto molti ruoli ed è in effetti un vero e proprio jolly dei reparti offensivi. Di conseguenza, la domanda è questa: dove potrebbe giocare Giaccherini in questo Napoli?

VICE HAMSIK MA NON TROPPO – Il ruolo principalmente indiziato per la possibile avventura partenopea è senz’altro quello di mezzala sinistra. Un ruolo che, a conti fatti, il calciatore non ha mai interpretato in maniera “pura” ma che in un centrocampo a cinque o a quattro è stato spesso in grado di controllare senza troppi affanni. Ovviamente, in una posizione tattica del genere, Giaccherini partirebbe dalla panchina come riserva dell’inamovibile Hamsik, ormai padrone assoluto di quella determinata zona di centrocampo. Il ruolo, ripetiamo, non è proprio lo stesso ma Giaccherini con corsa, qualità e intelligenza tattica può ovviare a questa mancanza. Rispetto ad Hamsik la caratteristica principale è una sola: il capitano azzurro predilige gli inserimenti senza palla, specie centralmente. Giaccherini invece si allarga verso l’esterno e preferisce portare palla tra i piedi. Difficile poterlo vedere invece come regista alla Jorginho, mentre le possibilità si alzano per quanto riguarda il ruolo di mezzala destra. Anche se, a riprova di quanto detto precedentemente, è difficile ricordare in carriera uno Giaccherini interno a destra.

VICE CALLEJON? DIFFICILE – Altra soluzione potrebbe essere quella di sistemarlo a destra dell’attacco in un 4-3-3 nel ruolo occupato di Callejon. Anche in questa occasione, ovviamente, Giaccherini partirebbe dalla panchina data la maggiore freschezza e bravura del suo “pari ruolo”. C’è però da dire come Giaccherini abbia fin troppo spesso giocato unicamente sulla fascia sinistra nel corso della sua carriera. Di conseguenza, almeno in teoria, in realtà sarebbe più utilizzabile nel lato di Insigne e Mertens. Ma la spietata concorrenza sulla fascia mancina annulla di fatto ogni velleità in tal senso. L’ex Juventus potrebbe dunque essere adattato a vice Callejon ma, a quel punto, subentrerebbero enormi dubbi  riguardo la tenuta fisica e tattica. E i paragoni con le prestazioni tutte corsa, cross e tagli da parte dello spagnolo vedrebbero l’italiano uscire sicuro perdente dalla contesa.

SOLUZIONI A SORPRESA – Il bello dell’eventuale acquisto di Giaccherini è però rappresentato dal fatto che il ragazzo potrebbe garantire nuove soluzioni tattiche a Sarri. In un 4-3-1-2, ad esempio, il giocatore dell’Italia potrebbe tranquillamente svolgere il ruolo di trequartista, giocando a sostegno delle due punte e facendo da collegamento tra centrocampo e attacco. Per intenderci, Giaccherini occuperebbe il ruolo che anche Bonaventura ha fatto proprio per qualche settimana nel Milan di Mihajlovic, quando il serbo giocava appunto con quel sistema di gioco. Se poi vogliamo proprio esagerare si potrebbe addirittura pensare ad un Giaccherini esterno basso di difesa: in questo caso, però, probabilmente rientriamo in una questione di mera fanta-tattica.

Il rischio concreto di questo acquisto è uno soltanto: Giaccherini potrebbe diventare un vero e proprio equivoco tattico per il Napoli, come lo fu a suo tempo El Principito José Sosa. Costretto a giocare in un modulo raramente interpretato, il Nazionale azzurro potrebbe ritrovarsi spaesato e rischiare di diventare il capro espiatorio di possibili gare negative. In ogni caso, però, si tratta di un arrivo potenzialmente ottimo: se Sarri e il calciatore lavoreranno bene insieme, probabilmente nei prossimi mesi i dubbi emersi oggi svaniranno nel nulla.

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