Juve-Napoli e quelle traverse che segnano una stagione

Arek Milik © Getty Images
Arek Milik Napoli Roma © Getty Images

Delusione, critiche e sconforto. Vola la Juve con l’ennesima vittoria, arranca il Napoli che nel mese di marzo registra una vittoria, due pareggi e una sconfitta. Una giornata di campionato cruciale che potrebbe essere decisiva per la vittoria finale. Ma oltre gli schemi, i cambi, la condizione fisica e i top player, in una sfida testa a testa come quella messa in piedi da azzurri e bianconeri, ci sono gli episodi a decidere le sorti di una stagione. Ed anche questa volta hanno premiato la Juventus di Massimiliano Allegri. Non sono solo gli ingressi di Cuadrado e Douglas Costa ad aver cambiato il senso alla sfida contro il Milan, ma anche un episodio decisivo ai fini del risultato. Stessa identica situazione avvenuta qualche ora prima a Reggio Emilia, dove il Napoli si è visto sfuggire i due punti perché la sorte ha scelto un’altra strada. Ciò che resta infatti dell’ultima giornata di campionato può essere sintetizzato nelle traverse di Arkadiusz Milik e Hakan Çalhanoğlu. Pochi centimetri per cambiare una stagione. Alla fine è un legno a separare Napoli e Juventus e a ribaltare di fatto i destini delle due squadre. Questa volta a favore dei bianconeri.

Milik e Calhanoglu, una traversa a dire no

Basta immaginare ciò che sarebbe successo se quelle conclusioni si fossero tramutate in gol. Il Napoli avrebbe rimontato lo svantaggio e trovato il gol dell’1-2 contro l’arcigno Sassuolo, una prova di forza straordinaria per una squadra che ambisce allo scudetto. D’altro canto la Juve si sarebbe ritrovata ad inseguire, in una situazione davvero complicata, contro un Milan galvanizzato dalla gagliarda prestazione offerta allo Stadium. Una traversa all’84’ ed una al 55′ che avrebbero cambiato la storia di questo campionato. Da una parte Arek Milik che estrae il coniglio dal cilindro e si inventa una rovesciata in piena area, dall’altra Hakan Çalhanoğlu con un destro terrificante da fuori area. Alla fine è stata la traversa a decidere per entrambi. Perché a volte il fattore destino decide per tutti, a prescindere da allenatori e giocatori.

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