Sarri-sì Sarri-no, il dibattito sul destino del tecnico spacca Napoli

addio Sarri
Maurizio Sarri ©Getty Images

Futuro a tinte sempre meno azzurre quello di Maurizio Sarri. L’allenatore dei campani infatti è dato ormai lontano dalla società partenopea, mentre stanno salendo le quotazioni del Chelsea. Ultime indiscrezioni giurano infatti che il tecnico toscano abbia incontrato il club inglese a Londra. Voci di calciomercato a parte, ormai a Napoli non si parla d’altro e le opinioni sono delle più disparate. Stando a quanto riportato dell’edizione odierna della ‘Gazzetta dello Sport’, pare però che in città si siano formate due correnti di pensiero, o per meglio dire, due vere e proprie fazioni contrapposte. Da una parte si trovano i cosiddetti “sarriani”, coloro che sono schierati dalla parte dell’allenatore, mentre dall’altra i “presidenziali”, quelli che perseguono la linea del patron Aurelio De Laurentiis.

Napoli, le colpe di De Laurentiis secondo i “sarriani”

Chi appoggia totalmente il tecnico ed il gioco che ha regalato alla squadra sono di certo i tifosi che affollano le curve A e B del San Paolo. La loro posizione anti-presidenziale è ormai nota da anni e non perdono partita casalinga per sottolinearla. Sono difatti diventate da tempo consuetudine le contestazioni scritte e soprattutto verbali rivolte dagli spalti a De Laurentiis. Le accuse non sono di certo nuove. Al patron azzurro sono anni che gli viene imputata una certa “tirchieria” durante le sessioni di mercato. In particolare, questi sostenitori azzurri punterebbero il dito su un certo immobilismo nel corso dell’ultima finestra invernale. Mancati acquisti che non avrebbero permesso al Napoli di compiere il passo necessario alla conquista dell’agognato Scudetto. Va sottolineato tuttavia come queste critiche non siano del tutto fondate. Perché se è pur vero che entrate non sono avvenute, questo non si è certo verificato per una scarsa volontà dei vertici partenopei. I casi Verdi e Politano sono stati eloquenti. I giocatori di Bologna e Sassuolo sono stati a lungo trattati dal Napoli ma sono entrambi sfumati uno per rifiuto dell’esterno felsineo e l’altro per un no della società neroverde.

Napoli, la linea dei “presidenziali”: niente Scudetto per via dell’integralismo di Sarri

Per quanto concerne invece il fronte “presidenziale”, questo è formato da persone che puntano il dito su presunti errori commessi da Sarri. Secondo questi, sarebbero gli sbagli del tecnico e non lo scarso mercato di De Laurentiis a non permettere al Napoli di insignirsi del titolo di Campione d’Italia. Sia chiaro, nessuna critica viene mossa al gioco, punto che unisce entrambi gli schieramenti. Quello che li divide sarebbero piuttosto le scelte compiute dal tecnico toscano in alcuni momenti della stagione. Mal digerita ad esempio la decisione di puntare quasi sempre sugli stessi uomini, leggasi titolatissimi, o stesso modulo. Insomma, poco turnover che avrebbe finito per stancare alla lunga gli elementi migliori a scapito di prestazioni e risultati. Un limite a cui Sarri non avrebbe posto rimedio nei suoi tre anni alla guida della compagine azzurra. Un giudizio in gran parte condiviso dallo stesso De Laurentiis soprattutto alla luce della recente sconfitta per 3-0 contro la Fiorentina. Il pensiero di patron e “presidenziali” è che se Sarri ha scelto consapevolmente di uscire da Champions ed Europa League per gestire meglio le energie dei suoi e puntare tutto sul campionato, il tecnico ha fallito miseramente. Al Franchi infatti è emerso come elementi inamovibili come Marek Hamsik e Dries Mertens, forse sarebbero dovuti esser preservati di più per essere al top e dare il meglio in questo sprint finale. Così non è stato e se è vero che Sarri saluterà Napoli al termine di questa stagione, la sua eredità sarà un gran bel gioco ma non condito da alcun trofeo in bacheca.

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