Napoli in streaming pirata, la Procura avverte: “Puniremo anche gli utenti”

Napoli streaming pirata, la Procura smantella gran parte della rete illegale e avverte: “Operazione internazionale, puniremo anche gli utenti”

Televisione calcio streaming pirata
Foto di ncassullo da Pixabay

Giorni difficili per i furbetti delle pay-tv. Come comunicato dalla Procura di Napoli e dalla Guardia di Finanza, è stata smantellata una rete illegale internazionale di piattaforme streaming pirata. Il “pezzotto” è stato colpito alla radice, con l’oscuramento di 700mila utenti della piattaforma Xstream Codes. Un attività illegale che va avanti dal 2015 e che ha prodotto danni alle televisioni e alle pay-tv di milioni e milioni di euro “Si tratta di un lavoro vasto e complesso – spiega il colonnello Reccia – Alle spalle c’è una vera e propria rete di televisione illegale e spegnendo questa piattaforma, abbiamo tolto 6mila posti di lavoro all’illegalità. Il prezzo di accesso era bassissimo, tante persone ne facevano uso”.

Napoli in streaming pirata, la Procura: “E’ un reato, puniremo anche gli utenti”

Guai a pensare, però, che il centro delle operazione fosse localizzato esclusivamente a Napoli. Come spiega sempre il colonnello Reccia: “Si tratta di una rete con organizzazioni interconnesse fra loro, attraverso flussi fra server e scambi di denaro”. Un giro d’affari da olte centomila euro al mese che ha penalizzato fortemente l’industria delle pay-tv. “Chi decide di affidarsi a questi sistemi, deve capire che compie un reato – continua Reccia – I colpevoli sono punibili con pene da 6 mesi a 3 anni di reclusione e multe fino a 25.000 euro“. Le menti creatici di questo sistema erano greche, ai quali sono stati sequestrati 115mila euro in contanti, con sede a Petric in Bulgaria. Napoli, Bari, Taranto e Palermo sono, invece, le sedi operative italiane.