Lozano si è svegliato, i compagni no: perché non esulta nessuno?

Dopo un periodo di appannamento Hirving Lozano sembra finalmente far intravedere il suo reale potenziale. In gol anche contro il Milan ma in pochi lo abbracciano. Mistero sulle esultanze. 

Un gol per parte nel corso del primo tempo: finisce così con un nulla di fatto per entrambe Milan-Napoli che a San Siro non sancisce la completa guarigione ne dei rossoneri, ne tanto meno degli azzurri. Chi invece sembra aver beneficiato dell’ultimo periodo è Hirving Lozano, molto più tonico, veloce, potente e funzionale rispetto a qualche settimana fa. Il messicano in gol anche ieri con un tap-in di testa dopo traversa di Insigne ha confermato un discreto momento personale dopo il gol in Champions contro il Salisburgo e una serie di prestazioni in totale crescendo. Lozano infatti si sta adattando anche al ruolo di attaccante puro alimentando il suo gioco con quelle classiche sgroppate in fascia che abbiamo potuto ammirare finora soprattutto con la nazionale messicana. Segnali quindi di grande risveglio per un calciatore inizialmente schiacciato forse dal peso dei tanti milioni spesi per lui.

Lozano in gol ma i compagni non festeggiano: come mai pochi abbracci?

La crescita di Lozano è fin troppo evidente, così come l’entusiasmo tutt’altro che trascinante del suoi compagni di squadra al momento del gol. Accaduto già in casa contro il Salisburgo e ripetutosi più o meno in egual modo anche ieri sera. Le reti del messicano non sembrano suscitare particolari reazioni nei calciatori del Napoli che non regalano i festeggiamenti adeguati al numeri 11 di Ancelotti, forse complice anche il momento non idilliaco della squadra. Immagine eloquente è quella dell’abbraccio al giovane Lozano da parte dei soli Elmas, Allan ed Hysaj. Ma come mai gli altri non si comportano allo stesso modo? Anche questo può essere un piccolo segnale di uno spogliatoio tutt’altro che sereno soprattutto dopo gli avvenimenti che hanno preceduto la sosta. Potrebbe trattarsi anche di semplice coincidenza ma ciò che resta è un’immagine non troppo bella di un calciatore poco festeggiato prima dopo il suo primo gol al San Paolo, e poi dopo una rete spaccapartita nel teatro di San Siro.

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