Napoli, spogliatoio spaccato in fazioni: dai ribelli ai pacifisti

Lo spogliatoio del Napoli è in pieno fermento. Spaccatura interna al gruppo con piccole fazioni: dai ribelli ai pacifisti, ecco tutti i protagonisti. 

La situazione in casa Napoli si fa sempre più calda. L’ammutinamento post-Salisburgo accompagnato ed i risultati che continuano a non arrivare stanno minando la stagione azzurra che proprio non decolla. La truppa di Ancelotti è lontanissima dalla vetta e paga un distacco corposo anche dal quarto posto che vale l’accesso alla prossima Champions League. A soffrire rispetto alle scorse stagioni è soprattutto lo spogliatoio mai come quest’anno poco coeso ed addirittura spaccato in diverse parti. L’edizione odierna del ‘Corriere del Mezzogiorno’ ha infatti individuato la bellezza di quattro schieramenti ognuno con una propria idea. Una scarsa unità di intenti mostra anche in occasione del compleanno di Maksimovic a cui però hanno festeggiato davvero in pochi.

Napoli, quattro fazioni nello spogliatoio: spaccatura all’interno

Secondo quanto evidenziato dal ‘Corriere del Mezzogiorno’ la prima fazione dello spogliatoio del Napoli sarebbe quella dei cosiddetti ‘ribelli’, ovvero i senatori del gruppo e fautori dell’ammutinamento di qualche settimana fa. Il quintetto sarebbe composto da Insigne, Allan, Mertens, Callejon e Koulibaly, principali artefici del ritiro saltato e leader interni dello spogliatoio. Tra i ‘dissidenti’ ci sono invece Ghoulam, Milik, Mario Rui e Hysaj che non sembrano prendere particolari posizioni.

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La saggezza è invece affidata ai ‘mediatori’ che sarebbero Llorente, Karnezis, Manolas, Maksimovic, Fabian e Zielisnki, mentre a chiudere il quadro ci sono i ‘pacifisti’ composto da quelli che erano favorevoli al primo ritiro e lo sono anche per quest’ultimo. I protagonisti di questa fetta di spogliatoio del Napoli sarebbero i vari Meret, Di Lorenzo, Lozano, Luperto, Gaetano e Ospina. Una situazione che descritta in questo modo appare piuttosto sopra le righe ma che fa ben capire come il Napoli non sia più la squadra coesa di un tempo neanche troppo remoto.

 

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