Le motivazioni ‘inaccettabili’: perché il Napoli non può fermarsi

Le motivazioni  utilizzate dalla Corte d’Appello federale per bocciare il ricorso del Napoli sono inaccettabili. La società è ‘costretta’ alla battaglia.

Quella intorno a JuventusNapoli da ieri non è più solo una battaglia per riottenere il punto di penalizzazione e la possibilità di giocare una partita, seppure importante come quella contro i bianconeri, ma rischia seriamente di diventare molto di più soprattutto per la società azzurra ma anche per l’intero movimento calcistico italiano.

FORSE POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Ricorso al CONI: sentenza a Natale

Ombre inaccettabili: il Napoli deve tutelarsi

Sul tavolo c’è l’onore di un club che esce con le ossa rotte dal ricorso presentato davanti alla Corte d’Appello Federale. Corte che, non solo ha bocciato in toto le richieste del Napoli, ma nelle motivazioni della sentenza getta “ombre inaccettabili sulla condotta della Società trascurando documenti chiarissimi a suo favore e delegittima l’operato delle autorità sanitarie regionali”. Nel dispositivo con cui viene rigettato il ricorso si legge: “Il fine ultimo dell’ordinamento sportivo è quello di valorizzare il merito sportivo, la lealtà, la probità e il sano agonismo. Tale principio non risulta essere stato rispettato“. Il Napoli insomma, secondo la Corte d’Appello Federale, non avrebbe voluto giocare la partita contro la Juventus e per riuscire nel suo intento avrebbe chiesto il parere della ASL nonostante un protocollo chiaro a cui si sono attenute tutte le altre squadre di Serie A.

ricorso napoli coni
CONI (GettyImages)

Lealtà, merito sportivo e probità: il ricorso era inevitabile

I giudici federali hanno così difeso la regolarità del campionato, gettando però pesanti ombre sull’operato del Napoli, il cui ricorso al Collegio di Garanzia del CONI contro la sentenza d’appello diventava inevitabile se non addirittura doveroso per “rendere giustizia alla propria condotta orientata al rispetto della salute pubblica e per fare in modo che il campo sia l’unico giudice a decidere il risultato di una partita di calcio”. Ma non solo. Qualche settimana fa la FIGC ha aperto un altro fascicolo sul caso per verificare se il Napoli prima della gara contro la Juventus avesse rispettato le disposizioni stabilite dal protocollo. Ecco perché ‘accettare’ l’accusa di slealtà sportiva sarebbe pericoloso in vista di un possibile procedimento, in cui il Napoli rischierebbe dall’ammenda fino a una nuova penalizzazione in classifica. Dall’altra parte la giustizia sportiva ha invece dovuto ribadire la validità delle attuali regole per evitare che tutto il sistema crollasse come un castello di carte sotto l’assedio di ASL e tamponi. Il tutto aspettando l’esito del ricorso al CONI, con la concreta possibilità che la battaglia si sposti presto in una vera aula di tribunale.

Impostazioni privacy