Il primo anno di Gattuso: la Coppa Italia e troppe pause

Si è chiuso il primo anno di Gattuso sulla panchina del Napoli: dall’inizio difficile al trionfo in Coppa Italia fino ai dubbi di oggi.

Il 2020 del Napoli si è chiuso con un deludente pareggio casalingo contro il Torino dopo due sconfitte consecutive in trasferta, ma molto diverse tra loro: una immeritata contro l’Inter, l’altra decisamente più preoccupante sul campo della Lazio. Non il modo migliore comunque per mandare in archivio i primi dodici mesi di Gattuso sulla panchina azzurra.

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Il primo anno di Gattuso: l’inizio è da incubo

Il tecnico calabrese viene chiamato al capezzale del Napoli l’11 dicembre del 2019, quando De Laurentiis decide di sollevare dall’incarico Ancelotti, ormai incapace di guidare un gruppo scosso dal caso multe e in rotta con la società. L’inizio però è traumatico pure per Gattuso: tre sconfitte consecutive in casa contro Parma, Inter e Fiorentina, in mezzo una vittoria sul campo del Sassuolo al 94′ e un’altra sconfitta esterna contro la Lazio. Le uniche gioie arrivano dalla Coppa Italia dove il Napoli supera il Perugia e la stessa Lazio guadagnandosi la semifinale contro l’Inter.

Il mercato cambia il Napoli: Inter e Juve sconfitte, pari col Barça

A gennaio la società interviene pesantemente sul mercato regalando a Gattuso due rinforzi a centrocampo (Lobotka e Demme) più Politano. I risultati arrivano subito: cinque vittorie di fila, tra cui quella prestigiosa contro la Juventus dell’ex Sarri, una sola sconfitta in campionato ma soprattutto il successo nella semifinale d’andata di Coppa Italia giocata a San Siro e il pareggio casalingo contro il Barcellona negli ottavi di Champions League.

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Mertens e Insigne esultano dopo il gol al Barcellona (Getty Images)

Il trionfo in Coppa Italia, la caduta al Camp Nou

Dopo la lunga pausa causa Covid il Napoli riparte forte e mette in bacheca la sesta Coppa Italia della sua storia, il primo trofeo di Gattuso da allenatore. Decisiva la vittoria ai rigori ancora contro la Juventus: gli eroi della serata sono Meret e Milik, due che oggi per motivi diversi sono finiti ai margini del progetto. Un trionfo che regala linfa vitale anche in campionato dove il Napoli raccoglie 23 punti nelle ultime 12 partite, bottino che gli permette di rimontare fino al settimo posto. La stagione 2019/20 si chiude però con la delusione del ‘Camp Nou’, dove la squadra di Gattuso non entra mai in partita ed esce sconfitta per 3-1 contro uno dei peggiori Barcellona nella storia recente.

Il nuovo Napoli: ripartenza top, poi la frenata

Il Napoli riparte in estate dalle conferme di Koulibaly e Mertens, inoltre il calciomercato regala a Gattuso il nuovo numero 9 tanto desiderato: Victor Osimhen. L’inizio di stagione stavolta è promettente, tanto che qualcuno inserisce gli azzurri tra le principali candidate allo scudetto. Poi il caos su Juve-Napoli, le polemiche e qualche passaggio a vuoto di troppo rallentano il cammino degli uomini di Gattuso che attualmente occupano il quinto posto a – 9 dal Milan capolista, seppure con una partita in meno. Mentre in Europa League, dopo la sconfitta casalinga al debutto contro l’AZ, il Napoli si qualifica ai sedicesimi di finale come prima del girone.

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Osimhen e Gattuso (GettyImages)

L’obiettivo per il nuovo anno: evitare le pause

Le condizioni per vivere una grande stagione, insomma, ci sono ancora tutte. A partire dal mese di gennaio quando gli azzurri si giocheranno il primo trofeo nella finale di Supercoppa Italiana contro la solita Juventus. A patto, ovviamente, di evitare certe pause che hanno fin qui troppo spesso rallentato il cammino del Napoli di Gattuso.

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