Ennesima sconfitta, ennesima delusione: Gattuso firma la resa del Napoli

Napoli fuori dalla Coppa Italia, Gattuso sempre più sulla graticola: per l’immediato futuro preoccupa un atteggiamento che sa di resa.

Atalanta Napoli
Zapata al tiro in Atalanta-Napoli (Getty Images)

“Un’altra squadra stasera ne avrebbe presi almeno 4 o 5”. Parole che hanno il sapore della resa, parole che certificano un disarmo irrimediabile e forse ormai anche irreversibile. Fa sensazione vedere una squadra come il Napoli parlare di uscita a testa alta dopo aver perso 3-1 a Bergamo contro l’Atalanta. Un risultato che certifica la crescita del progetto Dea, senza dubbio, ma soprattutto mette il punto esclamativo al declino senza freni del Napoli. Una squadra, va ricordato, che solo tre anni fa aveva dato 30 punti di distacco in classifica all’Atalanta e due stagioni fa chiudeva comunque a +10 sui nerazzurri bergamaschi. Ma al di là del risultato a preoccupare ormai sono le prestazioni del Napoli. Gli avversari hanno giocato sul velluto ed è stato solo un calo di concentrazione sul 2-0 a restituire agli azzurri la spinta per provare a riprenderla. Qualche manciata di minuti, poi un’altra accelerazione dello straripante Pessina ha messo la pietra tombale sulla partita e sulla qualificazione.

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La crisi è aperta: il Napoli ha un ‘nuovo’ Gattuso

Preoccupano le prestazioni e preoccupa anche l’atteggiamento di Gattuso. Il “Ringhio” combattivo e mai domo sembra un lontano ricordo: ai microfoni della Rai e in conferenza stampa l’allenatore del Napoli è sembrato un docile agnellino, un uomo che ha alzato bandiera bianca e non sa più che pesci prendere. E la Juve in gran forma di queste settimane arriva proprio nel momento sbagliato. La sensazione è che sia il più classico degli sliding doors: un moto d’orgoglio per provare a salvare il salvabile e ripartire oppure i titoli di coda ad un ciclo finito, o forse mai davvero iniziato.

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