Tensione in Lega: anche il Napoli contro la gestione Dal Pino

Tensione nell’assemblea di Lega. sette club sfiduciano il presidente Dal Pino sui diritti tv. Tra loro anche il Napoli.

Cronache di un giorno di ordinaria follia dalla Lega Serie A, dove traballa pesantemente la poltrona del presidente Paolo Dal Pino, finito nel mirino di sette società che avrebbero chiesto le sue dimissioni dalla carica.

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Alta tensione in Lega: sette club contro Dal Pino

Napoli, Juventus, Inter, Lazio, Atalanta, Fiorentina e Verona rimproverano a Dal Pino una cattiva gestione dei diritti tv e sarebbero pronti a portare il caso in tribunale per ottenere un risarcimento danni. Il presidente della Lega, inizialmente, di fronte a questo attacco avrebbe valutato di presentare le sue dimissioni immediate salvo poi ripensarci. Certo, andare avanti senza l’appoggio di sette società, tra cui cinque grandi, sembra molto difficile. Al fianco di Dal Pino tra le big al momento restano solo Milan e Roma. Ma non è detto che gli equilibri possano ulteriormente cambiare. Uno dei più duri è stato Aurelio De Laurentiis, che secondo il ‘Corriere della Sera’ avrebbe minacciato azioni legali: Cosa mi interessa dei correttivi se non riportiamo la gente agli stadi? Non faccio iniziare il campionato e vi denuncio tutti”.

Aurelio De Laurentiis (GettyImages)

Diritti tv e riapertura degli stadi: i nodi irrisolti

Ma cosa c’è dietro l’attacco a Dal Pino? Il presidente della Lega viene accusato di aver colpevolmente ritardato l’assegnazione dei pacchetti a DAZN per condizionare la procedura e spingere per l’intesa con i fondi, soluzione questa invisa a molti club. Ma non solo. Sul tavolo c’è anche la questione della riapertura degli stadi. Una ferita sempre aperta soprattutto per dare respiro ai bilanci in tempi di pandemia. Molte società speravano che la disponibilità ad aprire l’Olimpico di Roma per gli Europei portasse a un via libera generalizzato anche per le ultime partite di questo campionato. Ipotesi su cui la sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, per ora preferisce non sbilanciarsi.

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