Ricorso Osimhen: l’interpretazione decisiva che non convince

Arrivata la squalifica di Victor Osimhen dopo l’espulsione in Napoli-Venezia: emerge un dato su cui bisogna riflettere

Victor Osimhen Napoli
Victor Osimhen (Getty Images)

Una batosta che non era scontata, ma Victor Osimhen paga a carissimo prezzo la manata data ad Heymans al 23mo minuto di Napoli-Venezia. Due giornate di squalifica più una multa di 5mila euro per l’attaccante nigeriano, “per avere colpito volontariamente con uno schiaffo al volto – si legge nel comunicato – un avversario con il pallone non a distanza di gioco. Insomma, al di là della condotta violenta o meno, la posizione di Osimhen si sarebbe aggravata in virtù del fatto che la palla era lontana e la sua reazione non era motivata da uno scontro di gioco.

Potrebbe esserci un appiglio per il ricorso del Napoli, che sicuramente vorrà tutelarsi, ma l’interpretazione del Giudice Sportivo fa sì che la sentenza non sia facilmente attaccabile. Resta da capire se il club azzurro riuscirà a difendersi dalla sentenza e a ridurre la squalifica, altrimenti la frittata è fatta: Osimhen dovrà saltare non soltanto la partita di Domenica con il Genoa, ma anche quella con la Juve dell’11 o del 12 settembre. Un disastro.

La discrezionalità del “pallone lontano”: un criterio discutibile

Victor Osimhen attaccante Napoli
Victor Osimhen (Getty Images)

Possiamo stare giorni a discutere dell’entità della manata di Osimhen a Heymans e dell’opportunità del cartellino. L’ingenuità del 9 azzurro è evidente e non si può recriminare troppo, perché il rosso ci poteva stare tranquillamente. E fin qui ci siamo. Ciò che però risalta di più nella decisione del Giudice Sportivo è l’interpretazione che parla di palla lontana.

In realtà si era sugli sviluppi di un calcio d’angolo, e il pallone era sì lontano, ma stava arrivando in area di rigore. Insomma, che il pallone fosse “lontano” è un concetto assolutamente relativo, visto che era il protagonista assoluto dell’azione che stava per consumarsi in area di rigore. Quella del Giudice appare più un’estensione del concetto di gioco scorretto senza palla: in questi casi, di solito, vengono annoverate le scaramucce fra attaccante e difensore quando la sfera è dall’altra parte del campo, non quando sta spiovendo in area. Permangono i dubbi e filtra pessimismo sul possibile ricorso del Napoli, ma perdere Osimhen proprio nella sfida contro la Juventus per un’interpretazione del Giudice sarebbe una vera e propria beffa.

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