Verona a Napoli per sfatare un tabù: il dato ‘horror’ che dura da 35 anni

Il Verona ha regalato alcuni dispiaceri al Napoli nel corso degli anni, ma c’è una statistica storica che non fa piacere agli scaligeri.

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Günter a contrasto con Politano nell’ultimo Napoli-Verona (LaPresse)

La dicitura ‘Fatal Verona’ venne coniata per le disavventure del Milan che, in Veneto, perse clamorosamente due Scudetti nel 1973 e 1990, l’ultimo dei quali conquistato proprio dal Napoli che però non può dire di avere un rapporto ‘tranquillo’ quando si tratta di affrontare la formazione scaligera. Il ricordo più amaro è anche il più recente: lo scorso 23 maggio una rete di Faraoni gelò il ‘Maradona’ e fissò il risultato sull’1-1, negando alla squadra allora allenata da Gennaro Gattuso di finire tra le prime quattro della classifica e dunque di festeggiare la qualificazione in Champions League.

Una battuta d’arresto che sancì definitivamente il divorzio dal tecnico calabrese, dando il via al nuovo ciclo targato Luciano Spalletti: eppure, giocare in quel di Napoli, per il Verona non è quella passeggiata di salute che tutti si sarebbero aspettati. Per quanto riguarda il contesto del campionato, i gialloblu subiscono almeno una rete nel capoluogo campano da quasi 35 anni: per trovare l’ultimo clean sheet bisogna scorrere fino allo 0-0 del 30 novembre 1986, peraltro nella stagione del primo Scudetto azzurro.

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Napoli, col Verona al ‘Maradona’ si parte sempre (o quasi) dall’1-0

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Meret anticipa Kalinic nell’ultimo Napoli-Verona (LaPresse)

La vulnerabilità difensiva del Verona a Napoli è una statistica da non sottovalutare e le 20 reti subite da Pandur e Montipò in queste prime 11 giornate non fanno altro che confermare la bontà di questo dato che affonda le proprie radici nella storia. In compenso, gli uomini di Tudor sono una vera e propria macchina da goal e le 24 marcature all’attivo rappresentano il terzo miglior attacco della Serie A alle spalle di Inter e Milan, meglio anche del Napoli (fermo a 23). Sarà quindi estremamente interessante assistere al confronto tra una difesa granitica come quella di Spalletti (che non avrà a disposizione lo squalificato Koulibaly) e un attacco dinamitico che ha in Giovanni Simeone il suo bomber principe, già carnefice di vittime eccellenti come Lazio e Juventus.

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