L’ex allenatore azzurro non lo ha mai dimenticato nonostante siano ormai passati moltissimi anni. La sua intuizione si rivelò poi vincente.
Mentre il Napoli è sempre più concentrato ad Antalya, i tifosi stanno già pensando a quel momento in cui gli azzurri torneranno in campo contro l’Inter, al Meazza di Milano il prossimo 4 gennaio.
Ma queste ore sono anche importanti per non dimenticare il passato, quello più recente, quello condizionato da tanta incertezza, ma anche da tanta voglia di dare vita a qualcosa di nuovo. Con una serie di allenatori che hanno costruito, mattone dopo mattone, gran parte dell’impalcatura cui i tifosi debbono tanto.
Napoli, Benitez non dimentica la sua annata azzurra
Proprio l’ex allenatore di Liverpool e Real Madrid, che scelse Napoli per riportare il club a un livello calcistico più internazionale, è tornato a parlare della sua fruttuosa annata azzurra. Un esperto di tattica come lui ha dato tantissimo a una realtà che aveva bisogno di una rivoluzione di questo tipo. E Rafa Benitez ci riuscì alla grande portando all’ombra del Vesuvio nomi illustri come Josè Callejon, Pepe Reina, Raul Albiol e, soprattutto Gonzalo Higuain, all’epoca riserva di lusso del Real Madrid.
Oggi, a distanza di anni, ha tuttavia voluto riparlare dell’intuito più importante che ha avuto nella sua carriera, ossia l’aver scelto Kalidou Koulibaly, all’epoca sconosciuto centrale del Genk. Benitez in breve intuì non solo le potenzialità del difensore senegalese, ma anche il suo spessore umano che, anche dopo il suo addio in direzione Londra, è rimasto ancora nel cuore dei tifosi napoletani. Benitez in un suo articolo sul The Times, mentre discuteva della sfida Inghilterra-Senegal, ha voluto parlare anche di qualche aneddoto che lo lega all’ex azzurro.
Benitez: “Koulibaly mi chiama ancora papà”
L’ex allenatore partenopeo, durante la sua analisi tecnico-tattica degli ottavi di finale tra inglesi e senegalesi, ha trovato qualche riga per parlare di Kalidou Koulibaly. Lo spagnolo ha dedicato grande spazio per parlare delle sue qualità sia umane che calcistiche. Benitez ha ricordato una serie di aneddoti mentre concordava con Aurelio De Laurentiis il suo acquisto dai belgi del Genk.
“La prima volta che ho incontrato Kalidou qualcosa non sembrava del tutto giusto. Il Napoli è stato abile nell’individuare un giovane difensore centrale che giocava in Belgio con il Genk ed eravamo tutti d’accordo che poteva essere un acquisto importante per noi“. Ricorda l’allenatore dicendo anche che ci fu una incomprensione circa la sua altezza e per questo De Laurentiis chiese uno sconto sul suo cartellino
I due ancora oggi sono ancora in contatto. Lo ricorda con orgoglio Benitez: “Sono ancora in contatto con lui e a volte si rivolge a me chiamandomi ‘papà‘. In Italia faceva la differenza per la sua velocità nel recupero. Non sorprende che si sia trasferito in un club di Premier. Dopo ogni allenamento mi ricordo che Kouli e Antonio, il mio assistente, rimanevano al campo e si sfidavano a chi colpiva la traversa”.