Mazzata Juve, tutti i dettagli sull’esclusione dalle Coppe: ecco quanto durerà

I tifosi della Vecchia Signora l’hanno capito da tempo. La stagione dei processi non è ancora terminata. Gli sviluppi.

Juventus settima in campionato, qualificazione in Conference League, sul campo questo l’esito.

Juve: arriva un'altra batosta
Nuova mazzata per la Juve di Allegri (LaPresse) – napolicalciolive.com

Fuori dal terreno di gioco, la Continassa ha combattuto una lunga battaglia fatti di procedimenti, addirittura tre quelli sulle plusvalenze, ricorsi e penalizzazioni “fluide”. In termini giudiziari, la parola fine, per quanto concerne la giustizia sportiva italiana, era arrivata il 31 maggio scorso. Il Tribunale Federale Nazionale Figc, chiamato a pronunciarsi sul filone stipendi, accoglieva il patteggiamento tra la Juve e il procuratore Giuseppe Chinè.

L’iter si chiude con 10 punti di penalizzazione e 718.000 euro di multa. Firmano tutti tranne Andrea Agnelli. Condannato a 24 mesi per le plusvalenze, l’ex presidente l’11 luglio è atteso al Tar per discutere la sua istanza per risarcimento danni. Prima di quella data, dovrebbe sapere come è terminato il suo processo per il filone stipendi davanti al Tribunale Federale Nazionale.

Se in Italia questo è lo scenario, cosa diversa è l’Europa. La Uefa infatti, sulla scorta della segnalazione Consob e dell’ordinanza della Procura di Torino sull’indagine Prisma, lo scorso dicembre ha aperto un altro fascicolo a carico della Vecchia Signora. Nyon vuole verificare eventuali violazioni del Financial Fair Play (FFP).

La Juve trema ancora: quanti anni senza Europa?

Nyon, sotto la supervisione del presidente Alekasander Ceferin, monitora da vicino la situazione juventina. La società presieduta da Gianluca Ferrero, a settembre scorso, con Agnelli presidente, proprio per le violazioni del FFP, aveva siglato con la Uefa un settlement agreement (SA) di 3 anni.

Juve: quanti anni senza Coppe?
Andrea Agnelli (LaPresse) – napolicalciolive.com

Un accordo restrittivo che ha però consentito ai sabaudi di pagare un dazio ancora maggiore. Ora i giudici della Uefa, nel fascicolo aperto a dicembre, vogliono capire se anche i numeri prodotti per firmare il SA fossero reali o figli di “magheggi” finanziari.

A Nyon a breve si terrà il primo grado, l’eventuale appello non avrebbe luogo e il potenziale ricorrente adirebbe direttamente il Tribunale Arbitrale Sportivo (TAS) di Losanna. Perché? Il collegio di prime cure si pronuncerà entro metà luglio, entro il 7 agosto la Uefa deve sapere chi farà la Conferece, quindi non ci sarebbe tempo per un secondo grado.

La Uefa processa la Juve: la procedura

Come già analizzato dalla Gazzetta dello Sport, lo staff legale bianconero e la Uefa da tempo dialogano. Il materiale da trattare è amplissimo, considerato che solo l’ordinanza “Prisma” pesa per oltre 14000 pagine. Secondo la Rosea, le parti si sarebbero occupate soprattutto di specifiche procedurali. Una volta entrati in aula, dopo che la Juve avrà offerto al giudice le proprie carte, quest’ultimo stilerà una sorta di relazione conclusiva. Seguirà un’ipotesi di sanzione che il giudice proporrà alla Juventus.

I legali della Vecchia Signora potrebbero opporsi, chiedere modifiche ed effettuare una sorta di piano B. Solo a quel punto il giudice emetterebbe la pena definitiva. Davanti al giudice di primo grado, come detto si discuterà anche di SA. Se il giudice ritenesse le violazioni gravi, a quel punto il SA verrebbe annullato e cambierebbe tutta la procedura. Ci sarebbe direttamente la sentenza. La Continassa accetterebbe di perdere l’Europa, ma solo per la prossima stagione. Se l’esclusione durasse di più, allora si andrebbe dritti al TAS.

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