Rafael e Sepe in uscita: tra ingaggi alti e la fuga delle pretendenti

Rafael Cabral in azione col Napoli ©Getty Images
Rafael Cabral © Getty Images

A stagione finita è arrivato il momento di tirare le somme. Carta, penna e conti alla mano per valutare l’annata azzurra, in funzione delle prossime mosse di calciomercato Napoli. Sono infatti diversi gli azzurri in lista di sbarco, che potrebbero presto o tardi salutare la Campania in cerca di nuove avventure. Tra questi ci sono sicuramente i portieri Rafael Cabral e Luigi Sepe. Nazionalità e strade differenti per giungere a Napoli, ma accomunati da una cosa: la panchina. Entrambi alle spalle di Reina hanno visto pochissimo il campo, con il brasiliano impiegato due volte in stagione, al contrario del ‘canterano’ azzurro mai schierato da Sarri. Rafael infatti a dispetto dei pronostici è riuscito persino a scavalcare Sepe nelle gerarchie, divenendo un secondo a tutti gli effetti. Il futuro però potrebbe riservare ben altro per entrambi. Nel nostro pagellone di fine stagione sui portieri del Napoli, abbiamo affibbiato all’ex Santos un 5,5 mentre per Sepe non si è andati coltre un senza voto. Giudizi secchi e che fanno ampiamente intuire l’annata dei due portieri, chiamati ora a decidere del proprio futuro.

Rafael e Sepe via, ma dove?

A confermare l’addio di Rafael ci ha pensato qualche settimana fa anche il procuratore: “Valutiamo una cessione in maniera tale che Rafael possa continuare la sua carriera. Due, tre partite per un portiere di 26 anni sono poche. Il Napoli è una grande squadra, ma non ci sono le possibilità per poter competere.” Ma dove collocare l’estremo difensore verdeoro? Rafael ha un contratto in scadenza 2019 e l’ostacolo principale verso una cessione appare il pesantissimo ingaggio da circa 1,2 milioni. Stipendio non di poco conto per un portiere di riserva che per giunta in Italia non ha lasciato un gran ricordo. Più probabili quindi l’ipotesi brasiliana, mentre non è da escludere anche una rescissione contrattuale. Discorso simile per Sepe, che dopo l’esperienza fallimentare a Firenze e la panchina di Napoli ha bisogno di ritrovare la continuità avuta solo ad Empoli. Al momento però c’è poco movimento ma appare inevitabile un addio quanto meno in prestito.

di Giuseppe Barone

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