Napoli-Juventus, Sarri e il ritorno al San Paolo con la ‘maglia a righe’

Napoli-Juventus di domenica sera segna anche il ritorno dell’ex comandante Maurizio Sarri al ‘San Paolo’ da allenatore bianconero.

Il giorno forse più atteso dai tifosi del Napoli negli ultimi mesi sta per arrivare. Domenica sera torna al ‘San Paolo’ l’ex comandante Sarri, un tecnico tra i più amati sotto il Vesuvio e che per due anni ha cercato di ‘prendere il potere’ dalle mani della Juventus, ma che la scorsa estate ha deciso di cedere alla corte dello stesso potere accettando di sedersi proprio sulla panchina bianconera. Una scelta che ovviamente ha fatto male a molti tifosi del Napoli che in Sarri vedevano il simbolo della lotta ‘calcistico-proletaria’ al dominio bianconero.

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Napoli-Juventus, il ritorno di Sarri: c’eravamo tanto amati

Sarri sulla panchina del Napoli
Sarri sulla panchina del Napoli (Getty Images)

L’avventura di Sarri a Napoli si chiuse il 20 maggio 2018 con la vittoria casalinga contro il Crotone e un lunghissimo applauso del ‘San Paolo’. Pochi giorni dopo infatti arriverà la rottura definitiva col presidente De Laurentiis, che ancora prima di esonerare ufficialmente l’ormai ex tecnico nominerà il suo successore Carlo Ancelotti. Nei suoi tre anni sulla panchina azzurra Sarri ha sicuramente fatto divertire i tifosi del Napoli e non solo grazie a un gioco spettacolare da cui è stato coniato il termine sarrismo. Il grande rammarico di Sarri però rimane non essere riuscito a conquistare neppure un trofeo da allenatore del Napoli, pur sfiorando lo Scudetto per due stagioni consecutive con annesso doppio record di punti nella storia del club (86 nel 2016/17 e addirittura 91 nella stagione 2017/18). Dopo un anno al Chelsea in cui vince l’Europa League e cancella finalmente l’etichetta di ‘perdente di successo’, successo che peraltro Sarri nella notte di Baku dedica proprio ai tifosi del Napoli, ecco arrivare la chiamata della Juventus. Una chiamata a cui il tecnico non ha saputo dire di no.

Sarri e la Juventus: storia di una grande rivalità

Sarri allo Stadium
Sarri di casa allo Stadium (Getty Images)

L’arrivo di Sarri sulla panchina della Juventus in realtà ha inizialmente destato molte perplessità anche nell’ambiente bianconero dato che l’allenatore in passato non aveva mai nascosto un certo anti-juventinismo neppure troppo latente, sentimento testimoniato soprattutto da due uscite ormai passate alla storia: “La Juventus rappresenta il potere ‘tecnico’, anche se per me rappresenta anche qualcos’altro” e ancora “Andrei fino al Palazzo a prendere il potere ma non è così semplice”. Adesso invece Sarri in quel ‘Palazzo’ ci è entrato e sembra anche trovarsi a suo agio pur senza nascondere come il suo cuore sia rimasto dalle parti di Napoli: “I napoletani sanno benissimo l’amore che provo per loro, sanno benissimo che l’anno scorso ho scelto l’estero per non andare in una squadra italiana. Il rispetto da parte mia l’avranno sempre, ma la professione ti porta anche a fare altri percorsi, ma questo non cambia il mio rapporto coi tifosi e la città”.  Solo  fino a anno e mezzo fa d’altronde, come detto, Sarri era il capopopolo che faceva sognare i tifosi del Napoli anche con dichiarazioni ad effetto:“La maggior parte dei sostenitori bianconeri sono brave persone, hanno solo il difetto di tifare Juve”, “Sulla Juve la penso come i tifosi, ho il loro stesso retro-pensiero ma non fatemi entrare nei dettagli”. E ancora “Io alla Juve? Ci sono gli estremi per una querela“. Fino alla frase delle frasi: “Come può avere un rigore il Napoli? Bisogna fare le maglie a righe…”. Maglia che domenica sera, almeno simbolicamente, al ‘San Paolo’ indosserà pure Maurizio Sarri: l’ex comandante è entrato nel Palazzo. Ma dalla porta principale.

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