Ceferin ricomincia da 3: le ipotesi dell’Uefa per la ripresa

L’Uefa proporrà alcune ipotesi per organizzare il rientro in campo quanto prima. La chiusura della stagione è fissata al 31 luglio

La Uefa propone ipotesi di ripresa
Una conferenza Uefa (Getty Images)

Ceferin, il Presidente dell’Uefa, monitora attentamente l’andamento della diffusione del Coronavirus in tutta Europa. I campionati nazionali sono praticamente tutti fermi, tranne in Bielorussia. Attualmente, non c’è da nessuna parte nel vecchio continente la condizione necessaria per poter ripartire o illudersi che tra un paio di settimane si ritorni in campo. Nonostante ciò, non bisogna trovarsi impreparati dal momento che questo incubo finirà. Perché finirà.
Dunque, domani le 55 federazioni dell’Uefa si “riuniranno” in una videoconferenza per decidere il futuro della stagione  calcistica 2019/20 in Europa. In questo meeting online, l’Uefa presenterà almeno 3 ipotesi di ripresa delle competizioni nazionali e internazionali. Ci sono ancora tante partite da recuperare e le singole federazioni hanno tanti interessi per concludere questa stagione.

LEGGI ANCHE >>> Tommasi: “Campionati conclusi? La soluzione non mette d’accordo tutti”

Uefa, le 3 ipotesi per la ripresa

Ceferin pensa a delle ipotesi di ripresa dei campionati
Ceferin, Presidente Uefa (Getty Images)

La soluzione auspicabile, quella più ottimista, prevede la ripresa dei campionati per metà maggio. In Italia ci sono maggiori possibilità che questo accada, perché la diffusione del Coronavirus è cominciata prima, dunque potrebbero esserci le condizioni per tornare ad una vita normale in anticipo rispetto ad  altri Paesi stranieri. Diversa la questione all’estero, e tutto dipenderà da quando arrivi il picco massimo di contagiati.
L’Uefa proporrà una seconda ipotesi, forse la più realizzabile. La stagione ripartirebbe a fine maggio-inizio giugno, a seconda delle decisioni governative delle singole Nazioni. Infine, c’è la terza opzione che riguarda la ripresa dei campionati entro il 21 giugno, il solstizio d’estate. Questa soluzione provocherebbe sicuramente dei danni al calcio giocato, poiché le condizioni atmosferiche incidono molto sulle prestazioni dei giocatori. In alcuni Paesi europei, tra giugno e luglio, il clima può essere torrido, afoso, decisamente non ideale per tifosi e atleti. Ovviamente, in tal caso, gli orari delle partite cambierebbero, verrebbero stravolti tutti i calendari. Le singole federazioni potrebbero proporre solo partite serali per evitare di giocare nelle ore più calde della giornata.

L’obiettivo dell’Uefa, oltre a proporre varie ipotesi di ripresa, è quello di puntualizzare che la stagione 2019/20 deve concludersi entro il 31 luglio. E non vengono accettate, per il momento, le soluzioni catastrofiche di annullamento o congelamento delle competizioni. Il campo deve decretare dei vincitori, dei perdenti, le promozioni, le retrocessione e i posti nelle coppe europee.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Il Napoli fra taglio stipendi, scadenze e caso multe: gli scenari

 

Impostazioni privacy