L’evoluzione di Politano: da vice Lozano a titolare

L’evoluzione di Politano, partito come vice Lozano, è ormai evidente. L’ex Sassuolo si è conquistato il posto e sogna gli Europei.

Sulla carta doveva essere poco più di un’alternativa ma, col passere dei mesi, Matteo Politano per il Napoli è diventato di più. Molto di più. Anzi, nelle ultime settimane, l’ex esterno di Sassuolo e Inter ha letteralmente trascinato la squadra di Gattuso con grande spirito di sacrificio ma anche con colpi da giocatore di altissimo livello.

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L’infortunio di Lozano, da problema a opportunità

Le qualità tecniche del ragazzo nato a Roma il 3 agosto 1993, d’altronde, non sono mai state in discussione. Ma da qui a pensare che potesse rubare il posto a Hirving Lozano ce ne passa, anche perché il messicano fino a metà febbraio era stato l’uomo in più del Napoli segnando ben 13 gol in tutte le competizioni. Un bottino che faceva dell’ex PSV il miglior realizzatore della squadra. Poi ecco il grave infortunio muscolare subito da Lozano nella gara casalinga contro la Juventus, che di fatto da problema si è presto trasformato in opportunità per il Napoli e per Politano.

lozano napoli
Hirving Lozano (GettyImages)

L’evoluzione di Politano: un altro titolare

Entrato stabilmente nell’undici titolare, l’ex Sassuolo non ne è uscito praticamente più lasciando la maglia a Lozano solo in occasione del recupero contro la Juventus. Non a caso, forse, l’unica partita persa dal Napoli nelle ultime dieci col messicano peraltro sostituito già all’intervallo dopo aver rischiato pure di provocare un calcio di rigore nella propria area. Da allora solo panchine e qualche spezzone, senza mai incidere. Il tutto mentre Politano sgasa sulla fascia destra, pronto a rientrare sul sinistro per cercare la porta. Spesso con ottimi risultati. I gol stagionali infatti sono già 12, di cui 9 in campionato. E ora prima di toglierlo dal campo Gattuso ci penserà bene. Tanto che Politano può iniziare a sperare anche in chiave Nazionale, dove uno come lui potrebbe fare più che comodo pure a Mancini. Gli Europei, insomma, non sono solo un sogno.

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