DAZN, è ancora bufera: il dettaglio di ‘Repubblica’ fa arrabbiare i tifosi

Dazn continua ad essere al centro della polemica. Un dettaglio riguardante l’ultimo weekend ha fatto infuriare i tifosi.

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Cartellone Dazn (Getty Images)

Non si placano le polemiche attorno a Dazn, che continua ad essere al centro dell’attenzione. Un servizio che in molti avevano bocciato preventivamente, ma che sta riscontrando anche in questo avvio di stagione dei problemi evidenti, che vanno ben al di là del semplice pregiudizio. Trasmettere il calcio in streaming, in Italia, rappresenta una grande sfida che, ad oggi, vede Dazn in affanno.

Migliaia di lamentele in tutta Italia, che trovano sfogo soprattutto sui social dove i tifosi riversano tutta l’esasperazione per una situazione che continua a creare disagio. Per il momento, però, non dovrebbero esserci prese di posizione contro il servizio streaming online.

Nelle ultime ore si è parlato di una possibile sub licenza (da discutere anche in parlamento) che potesse cosi dare modo a Dazn di crollarsi di dosso il peso dell’opinione pubblica, magari offrendo il calcio anche sul satellite (Sky?) oppure digitale terrestre (Mediaset?). Il tutto, ovviamente, volto ad agevolare la situazione dei tifosi.

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Dazn, il particolare che ha fatto infuriare i tifosi

Diletta Leotta in campo
Diletta Leotta (Getty Images)

Nei racconti che si leggono sui social, mediante i commenti dei tifosi, si parla spesso di buffering, qualità scadente, segnale instabile ed anche il problema dei ritardi. Si, perchè a differenza del segnale satellitare che è uguale per tutti, guardare un evento in streaming significa anche essere legati a quella che è la propria connessione, il dispositivo dal quale si sta fruendo l’evento ed anche il software equipaggiato.

Cosi i tempi di sviluppo del segnale cambiano da persona a persona, da dispositivo a dispositivo, e cosi capita che una partita abbia un minutaggio sempre diverso. Lo ha confermato oggi un pezzo di ‘La Repubblica’, che ha spiegato ieri come si sia creato il caos in quel della capitale.

In contemporanea c’erano Roma e Lazio, ma “quasi nessun tifoso aveva lo stesso minutaggio di un altro”. Insomma, il caos totale, “ci sono stati nove gol, c’è chi ha contato – spiega ‘La Repubblica’ – alla fine 22 manifestazioni di giubilo”. Tifosi ovviamente esasperati per una situazione sulla quale resta vigile l’occhio della politica e degli organi del calcio.

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