Insigne, da bandiera a “Ce ne faremo una ragione”: le tappe dell’addio

Insigne firma con il Toronto: le tappe del mancato rinnovo, quando De Laurentiis ha fatto capire che non ci sarebbe stata la firma

Lorenzo Insigne
Lorenzo Insigne (LaPresse)

Si chiude un’era. C’è una generazione di giovani tifosi che da quando segue in tv o allo stadio le partite del Napoli ha sempre visto Lorenzo Insigne con la maglia azzurra. L’ha praticamente visto crescere. Uno scugnizzo, poi un talento grezzo, un campione poco maturo, un campione d’Europa e capitano della sua squadra. Ne ha fatta di strada, ne ha dovuti ingoiare di rospi, ma Lorenzo c’è sempre stato e ha sempre cercato di dare il massimo per i colori della sua città, che tanto l’ha amato e tanto l’ha disprezzato.

Secondo Sky, Insigne ha firmato il contratto con il Toronto. Un’avventura che partirà dalla prossima estate: finirà il campionato e poi dritto in Canada. Non è arrivato alcun colpo di scena da parte di De Laurentiis, che questa volta ha lasciato andare le cose secondo alcuni binari.

Eppure, quando nel 2017 Lorenzo firmò fino a giugno 2022, le idee sul futuro del numero 24 erano tutt’altre. Addirittura, nel corso di questi anni, Insigne ha cambiato agente pur di trovare un’intesa sul rinnovo, senza però riuscirci.

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Insigne: nel 2017 la “Bandiera”, poi…

Insigne, sarà addio al Napoli dopo 10 stagioni
Insigne, sarà addio al Napoli dopo 10 stagioni (LaPresse)

Quando il 26enne Lorenzo firmò un super contratto di cinque anni con il club azzurro, la piazza non poteva che gioire per aver blindato un campione che sarebbe diventato il presente ed il futuro della rosa napoletana. Uno scugnizzo al timone del Napoli. Un prodotto del vivaio che avrebbe inseguito il sogno di vincere con la maglia azzurra.

In quella circostanza, De Laurentiis disse apertamente: “Nel Napoli noi vogliamo bandiere inaffondabili che amino questa maglia. E Lorenzo è una nostra bandiera“. Frasi di circostanza? Ma neppure troppo. Insigne è stato ed è tutt’ora una bandiera del Napoli, la sua esperienza si interromperà qui, dopo 10 stagioni consecutive.

L’ammutinamento, il cambio agente e quella frase di De Laurentiis

Quando cominciano ad incrinarsi i rapporti con la dirigenza? Ebbene, è facile segnare nella timeline un episodio controverso. Nel 2019, dopo il pareggio contro il Salisburgo, lo spogliatoio decise di non seguire le indicazioni della società e rifiutò di andare in ritiro. Secondo la Gazzetta dello Sport, quella sera Insigne non solo si fece portavoce dell’ammutinamento, ma cacciò dallo spogliatoio anche il vice-presidente Edoardo, figlio di Aurelio. Non sarebbe valso a nulla mesi dopo il cambio agente. Lorenzo aveva Raiola come procuratore, contrario a quell’episodio che ruppe la sintonia tra squadra e dirigenza in un momento delicato della stagione. Con il passaggio nella scuderia di Pisacane il messaggio del calciatore di Frattamaggiore era chiaro: avrebbe tentato ogni sforzo per il rinnovo.

Dopo mesi di discussioni, frecciatine, silenzi, la frase di De Laurentiis in un contesto extracalcistico fa capire che le speranze di un prolungamento sono molto basse. “Se Lorenzo ha voglia di chiudere qui la carriera lo accoglieremo a braccia aperte. Se invece decide di chiudere il suo percorso in azzurro ce ne faremo una ragione, sia noi che lui stesso. Dobbiamo accettare questa decisione“, disse il patron azzurro a margine dell’evento “Race of Cure” un paio di mesi fa. Insomma, De Laurentiis aveva già preparato il terreno ai tifosi: Insigne non rientra più nel progetto sportivo del Napoli.

 

 

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