I club chiedono tempo, ma l’indice di liquidità è legge: cosa cambierà in Serie A

Il Consiglio Federale ha approvato la modifica voluta dalla FIGC sull’indice di liquidità. Ecco cosa cambierà in Serie A.

Il calcio italiano è da tanto tempo in crisi, ma sicuramente l’avvento della pandemia ha peggiorato ancora di più la situazione economica del nostro movimento. Le squadre di Serie A, infatti, hanno visto aumentare i propri debiti ed azzerare i propri ricavi fissi, ovvero gli introiti derivanti dal botteghino e merchandising. 

Lotito perplesso
Lotito (LaPresse)

Queste difficoltà economiche hanno costretto le società ad investire sempre di meno in sede di calciomercato, anzi addirittura sono state costrette a vendere i calciatori più pregiati. Come l’Inter che ha perso l’estate scorsa sia Lukaku che Hakimi, oppure il Milan ed il Napoli che non hanno potuto, e voluto, accettare le richieste di Donnarumma ed Insigne per rinnovare il contratto. Società che per iscriversi al prossimo campionato dovranno rispettare il parametro dell’indice di liquidità, il quale è diventato legge grazie al voto del Consiglio Federale che ha visto 18 voti a favore e solo 3 voti contrari (ovvero quelli della Lega Calcio).

Le squadre di Serie A, infatti, soprattutto la Lazio di Claudio Lotito, avevano chiesto sia di rinviare l’introduzione dell’indice di liquidità di un anno e di farlo abbassare allo 0,4, rispetto allo 0,5 richiesto, e poi approvato. L’unica concessione ammessa è che le società potranno comunque far valere i trasferimenti già concordati. 

Serie A, con il nuovo indice di liquidità i club rischiano di non iscriversi al campionato

Gravina con le cuffie
Gravina (LaPresse)

Ma nello specifico cosa cambia adesso per le società della nostra Serie A ? L’indice di liquidità, innanzitutto, è un parametro caratterizzato dal rapporto tra attività e passività correnti ed è utilizzato dai club per dimostrare che possono mantenere gli impegni finanziari nel breve termine. 

La sanzione precedente del mancato rispetto dell’indice di liquidità era il blocco del calciomercato, mentre ora i club, per l’appunto, rischiano di non iscriversi al campionato. Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha così commentato, come riportato dalla ‘Gazzetta dello Sport’, questo provvedimento: “Non è una questione di una contrapposizione, ma il mio unico obiettivo è l’evoluzione del nostro calcio. Bisogna spingere sull’acceleratore per attuare un percorso di riforme e non conservare una condizione di status quo”.

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