“Milik come Shevchenko”, per Ancelotti il polacco avrà lo stesso peso

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Arkadiusz Milik © Getty Images

Carlo Ancelotti accosta Arkadiusz Milik ad Andriy Shevchenko, con cui ha vinto tutto al Milan. “Arek sa avere la stessa importanza in area, segnerà molto”.

Lazio-Napoli si chiude con un primo, importantissimo successo degli azzurri. Non era affatto facile per Carlo Ancelotti imporsi già con una vittoria in casa di una squadra competitiva già alla prima di campionato. Con pazienza e carattere però Insigne e compagni ce l’hanno fatta, cancellando un inizio di gara non buono con una prestazione di gioco e di carattere. Il Napoli è cresciuto alla distanza, riuscendo a prevalere tecnicamente ed anche fisicamente contro una Lazio che anche questa volta, così come nei recenti confronti persi nettamente contro i partenopei, si è dimostrata non capace di reggere l’urto degli azzurri. E grande protagonista nel Napoli è stato Arkadiusz Milik. Il polacco ci ha messo rabbia e grinta, riuscendo a trovare due gol nel primo tempo. Due perché la sua prima zampata, annullata per uno scontro di Koulibaly con Radu, si poteva anche convalidare.

Milik come Shevchenko, “Sarà decisivo allo stesso modo”

È stato importante riuscire a reagire anche dopo questo episodio. E Milik è stato eccellente, ha mostrato istinto del gol e capacità di lottare. A precisa domanda sul polacco, Ancelotti si è lasciato andare anche ad un paragone importante tra il suo bomber ed un altro grande campione che lui stesso ha allenato in passato: Andriy Shevchenko. Dandosi del tu a DAZN, l’allentore del Napoli ha detto: “Ora è meglio Milik, Sheva è stato quel che è stato in passato con il mio Milan che vinceva tutto. Non sto dicendo che Arkadiusz assomigli a Shevchenko, ma un tratto in comune è la loro presenza imponente in area di rigore. Credo che Arek segnerà davvero molti gol in questa stagione”. Un grosso attestato di stima nei confronti di Milik, che dopo due stagioni all’insegna della sfortuna ha tanta voglia di dimostrarsi importante per il Napoli. E di far capire che Cavani sarebbe stata solo una bella aggiunta alla squadra, e non una mossa necessaria.

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