Serie A, il ritorno a 18 squadre è realtà: possibile già tra due anni

serie a 18 squadre
In Serie A si va verso il ritorno a 18 squadre © Getty Images

Importante apertura verso il ritorno del format a 18 squadre in Serie A. La strada è stata tracciata, tra due anni può avvenire la svolta invocata da tempo.

Importanti novità sono in arrivo per quanto riguarda la Serie A. Il Consiglio Federale svoltosi nella giornata di ieri ha deliberato in favore del ritorno del format a 20 squadre per quanto riguarda la Serie B, e questo dovrebbe avere delle conseguenze anche su quella che è la massima categoria calcistica italiana. Il campionato di A potrebbe essere ridotto infatti a sua volta a 18 partecipanti, e si tornerebbe quindi ai valori numerici degli anni ’90, quando il pallone italiano era quello che ‘rotolava meglio’ ed il nostro Paese rappresentava la meta prediletta dai giocatori più bravi in circolazione. Questa discussione rientra nell’ambito della modifica dell’art. 49 inerente le normative interne federali, per il quale ogni 31 dicembre a partire dalla prossima stagione verrà deciso quante saranno le compagini a prendere parte al successivo torneo di Serie A.

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Serie A, tra due anni si ritorna a 18 squadre

Con tutta probabilità quindi si assisterà alla tanto desiderata riduzione a 18, chiesta da più parti negli ultimi anni allo scopo di poter restituire maggiore competitività ai club nostrani in ambito internazionale, diminuendo gli impegni nazionali. Ma anche per preservare un tasso tecnico più elevato con la partecipazione di compagini non propriamente competitive ad alti livelli. Nella prossima stagione ci saranno 20 società sia in A che in B, ed è stato raggiunto un accordo in base al quale non si potrà scendere al di sotto delle 20 partecipanti per entrambi i campionati. Servirà comunque una ratifica con delibera del Consiglio Federale, in accordo con la Lega Serie A e quella di B. Gabriele Gravina, presidente della FIGC, definisce tutto questo come “una svolta epocale, un risultato ottenuto dopo anni in cui ogni sforzo era risultato vano. Ed è la dimostrazione che i tavoli di confronto e discussione servono”.

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