Napoli, nessuno come Spalletti: la verità sugli allenamenti

Nessuno come Luciano Spalletti, la verità sugli allenamenti a Castel Volturno: il retroscena sul Napoli è incredibile.  

L’entusiasmo è alle stelle. La vittoria contro il Liverpool ha messo in mostra l’ottimo lavoro svolto quest’estate da Spalletti ed il suo staff. La squadra azzurra ha preparato la prima gara di Champions League con un’attenzione meticolosa ai dettagli. Nulla è stato lasciato al caso. La pressione sui difensori, le imbucate in profondità, la lettura della difesa sui contropiedi avversari. Il mister di Certaldo non vuol sentir parlare di lezioni di calcio, eppure la partita Napoli-Liverpool potrebbe benissimo essere incorniciata e catalogata tra le più belle degli ultimi 15 anni.

Il riscaldamento del Napoli a Firenze
Il riscaldamento del Napoli a Firenze (LaPresse)

C’è una ragione se gli azzurri hanno battuto i Reds senza troppe difficoltà. Le due rose non sono minimamente paragonabili. Da una parte i calciatori più importanti d’Europa, dall’altra una squadra in costruzione, giovane e con praticamente zero esperienza in Champions League. Basti pensare che Anguissa e Simeone, autori di due gol nel primo tempo, non avevano mai debuttato nel torneo prima di allora.

“Spalletti è un camaleonte”: la rivelazione

Spalletti allenatore del Napoli
Luciano Spalletti, allenatore del Napoli (LaPresse)

Le vittorie del Napoli si costruiscono a Castel Volturno. E’ lì che lo staff del tecnico azzurro prepara le gare, studia gli avversari e crea gli schemi che saranno poi utilizzati in partita. Sin dalla scorsa stagione, il club partenopeo ha sfruttato tantissimo le palle inattive. Ogni corner, ogni punizione, persino il calcio d’inizio, può essere un’opportunità per fare male alle difese avversarie.

Il Napoli di Spalletti è imprevedibile e chi prova ad affrontarlo a testa alta, rischia di uscirne distrutto. Ma questa imprevidibilità è proprio una caratteristica che l’allenatore è riuscito a cucire addosso ai suoi calciatori. Infatti, come raccontato da Cristiano Giuntoli, il mister è “camaleontico” e non ha dubbi a definirlo “il più completo di tutti“.

Il direttore sportivo del Napoli, in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, ha svelato che Spalletti prepara ogni partita in maniera diversa: “Cambia l’allenamento per ogni match da giocare. Fa un calcio liquido in fase di possesso e solido in fase di non possesso. Alterna palleggio e verticalità“.

Napoli dai mille volti

In effetti, a seconda delle partite da disputare e delle singole situazioni che si vengono a creare durante la gara, Spalletti cambia qualcosa, cambia modulo o modo di intendere la sfida.

Contro la Lazio, ad esempio, il Napoli ha fatto la partita e ha tenuto il pallino del gioco. Diciannove conclusioni totali, tante occasioni create e poco spazio lasciato ad Immobile e compagni. Il gol di Zaccagni è arrivato solo per un approccio troppo morbido al big match. Dopo qualche giorno, invece, Spalletti ha lasciato che il Liverpool tenesse palla, ma ha sfruttato un pressing altissimo che ha mandato in tilt Gomez, Van Dijk e Matip.

Per non palare degli schemi di gioco. Durante la gara contro la Fiorentina, con il passaggio al 4-2-3-1 e l’inserimento di Raspadori, il Napoli era diventato maggiormente pericoloso. Tuttavia, la formazione azzurra sta dando il meglio di sé con il 4-3-3. Vedremo Spalletti come preparerà la sfida contro lo Spezia, un avversario che di certo non verrà ad impostare il gioco al Maradona. Sarà difficile trovare i giusti spazi tra le maglie dei bianconeri.

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