Hamsik in Cina? I pro e i contro di un addio (non) impossibile

Hamsik Cina
Napoli-Torino, gol Hamsik ©Getty Images

Marek Hamsik avrebbe un’offerta dalla Cina per lasciare Napoli in estate. Analizziamo i perché di un affare che è difficile, ma non certo impossibile

E così, anche Marek Hamsik entra nella lista dei possibili partenti in casa Napoli. La bandiera, l’ultimo baluardo di una continuità all’interno dello spogliatoio azzurro, l’unico finora a non essere stato toccato da voci di mercato. Da Mertens a Jorginho passando per Koulibaly e tutti gli altri, più o meno tutti sono stati interessati da offerte di club prevalentemente stranieri. Ma Marek no, Marek finora era stato immune dalle sirene. Ora, secondo quanto riporta ‘Gazzetta’, un’offerta anche piuttosto importante sarebbe arrivata anche a lui. Lo vogliono in Cina, principalmente lo cercherebbe il Guangzhou dei fratelli Cannavaro, ma anche altri club cinesi non sarebbero indifferenti all’idea di assicurarsi il campione slovacco. Offerte monstre, ovviamente, perché dalla Cina o arrivano proposte faraoniche oppure, per ovvi motivi, non vengono neppure prese in considerazione. Hamsik proprio qualche giorno fa ha giurato amore eterno ma in realtà – stando a quanto riporta il quotidiano – ci starebbe pensando seriamente, ne avrebbe anche già parlato nello spogliatoio. Una scelta di vita, prima ancora che una scelta sportiva, una scelta che significherebbe addio alla prospettiva di entrare definitivamente nella storia del Napoli ma che darebbe al capitano azzurro la possibilità di dare un ultimo strappo a una carriera che quest’anno è sembrata aver imboccato la strada del declino. Pro e contro, come ogni cosa: analizziamo quindi i motivi per cui Hamsik potrebbe (o anche no…) lasciare il Napoli. 

Hamsik-Cina, perché sì e perché no: i motivi di un addio possibile

Hamsik capitano Napoli
Marek Hamsik © Getty Images

Se vogliamo tralasciare l’aspetto meramente affettivo, la permanenza di Hamsik a Napoli sarebbe garanzia di continuità in un momento storico in cui si parla tanto di rifondazione, di rivoluzione e di possibili partenze. Qualche cessione inevitabilmente ci sarà, con conseguente arrivo di parecchi volti nuovi. In un’annata che vedrà l’addio di Reina e con tutta probabilità anche di Christian Maggio, l’eventuale partenza di Hamsik toglierebbe praticamente tutti i senatori all’interno dello spogliatoio. I rischi che comporta una scelta del genere non c’è bisogno neppure di spiegarli. Da non sottovalutare poi l’aspetto statistico, che comunque riveste la sua importanza: Hamsik è già il top-scorer del Napoli, ma gli manca ancora il record di gol in campionato e quello assoluto di presenze. Il prossimo anno sarebbe quello giusto per superare anche Bruscolotti ed essere al primo posto in ogni classifica di “azzurrismo” in 92 anni di storia partenopea. Una prospettiva che ingolosisce non poco Hamsik, potete starne certi. Dall’altra parte c’è la prospettiva di guadagnare un bel po’ di soldi e mettere a posto non solo il finale di carriera, ma anche il “dopo”, che potrebbe comunque essere a Napoli, dove Marek ormai è di casa e si è ambientato alla perfezione. Una scelta di vita, un modo per non scalare progressivamente nelle gerarchie e perdere via via anche la maglia da titolare in azzurro. Magari un anno o due, prima di tornare in Slovacchia oppure, perché no, di tornare in azzurro “alla Maggio” per fare il capitano-gregario, quasi un team manager in pectore. Una prospettiva non proprio entusiasmante, per i tifosi e anche per uno spogliatoio che mai come il prossimo anno avrà bisogno di un leader silenzioso come il capitano. Visto quanto Hamsik ha dato al Napoli in questi anni, qualsiasi scelta prenderà non potremo che capirlo e applaudirlo. Sempre e comunque.

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